Clima e ambiente. Fridays for future, Acri ci sarà


Redazione

Ogni giorno si estinguono circa 200 specie diverse. Nell' ultimo secolo, nell' atmosfera l' anidride carbonica è passata da 300 a 406 parti per milione, il metano è raddoppiato, il clima sta cambiando.
Gli ammonimenti degli scienziati più illustri del pianeta vengono ignorati. Noi non ci stiamo più, il mondo non ci sta più e i cittadini di ben 80 Stati diversi scendereanno a manifestare in piazza venerdì 15 marzo. Ma, per capire cosa ha fatto scattare la scintilla nella sedicenne che ha infiammato il mondo, bisogna ripercorrere gli ultimi passi della politica internazionale riguardo alla minaccia del cambiamento climatico. Tutto è partito da una giovanissima attivista svedese, Greta Thunberg, che nell' agosto del 2018 ha iniziato a scioperare completamente da sola, lanciando l' iniziativa "Fridays For Future". Da allora, tutti i venerdì Greta ha saltato la scuola per manifestare davanti al parlamento di Stoccolma con un' argomentazione tanto semplice quanto efficace: <<Perchè dovrei andare a scuola per costruirmi un futuro, se oggi quel futuro me lo state distruggendo? >>. Il 12 dicembre 2015, 196 Paesi hanno firmato un patto globale, chiamato Accordo di Parigi, impegnandosi a mantenere il riscaldamento globale sotto i 2 gradi e preferibilmente sotto 1,5 (gradi in più rispetto alla temperatura dell' epoca pre-industriale). Oggi siamo già a 1 grado. Entro la fine del secolo potremmo arrivare ai 3 gradi. Nel 2018 l' IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico), ha stilato un piano ben definito per riuscire a limitare con urgenza il riscaldamento globale, evidenziando i rischi a cui l' umanità andrà incontro tra qualche anno. Non si parla di secoli, si parla di effetti che si verificheranno entro un periodo di 20-30 anni. Alla luce di queste ultime analisi la situazione si presenta quasi catastrofica. Abbiamo tempo solo fino al 2030 per ridurre almeno della metà le emissioni di anidride carbonica. Solo questi 12 anni ci permettono di agire per evitare di superare la temutissima soglia di 1,5. Secondo i climatologi dell' ONU, arrivare a 2 significherebbe decuplicare la porzione di popolazione mondiale esposta a carestie e raddoppiare il numero di persone soggette a scarsità di acqua. Nel 2050 potrebbero crearsi da 250 milioni ad addirittura un miliardo di rifugiati climatici. Nello stesso anno, nel Mediterraneo potrebbe esserci più plastica che pesci. Dunque, ci stiamo avvicinando ad un punto di non ritorno. Cosa hanno fatto in merito i Paesi firmatari degli Accordi di Parigi? Poco o niente. Il presidente USA Trump si è ritirato dal patto; la Russia, dopo 4 anni, non lo ha ancora ratificato, così come Angola, Eritrea, Iran, Iraq, Kirghizistan, Libano, Libia, Oman, Sud Sudan, Suriname, Turchia, Yemen (molti di questi sono Paesi petroliferi). Brasile, ArabiaSaudita., Polonia, Slovacchia, RepubblicaCeca, Ungheria lo ignorano. Non possiamo più permetterci questa inattività politica. Venerdì 15 marzo sono in programma 850 scioperi in quasi 80 Paesi del mondo. In Italia ci saranno manifestazioni in 70 città e paesi. Le regole della protesta sono semplici e sono due: apartiticità e non-violenza. I contenuti ancora di più: sensibilizzare l' opinione pubblica e spingere i governi a fare tutto il necessario affinchè la temperatura della Terra non salga oltre il grado e mezzo. Anche noi, ragazzi delle scuole superiori vogliamo prendere parte a questa storica protesta. Acresi, il futuro dei vostri figli è a rischio. L' ambiente che ci circonda fa della nostra Calabria la regione più bella del mondo e va salvaguardato. Acresi, è il momento di alzare la testa per difendere la nostra terra. È il momento di debellare per sempre la calcificata rassegnazione, il passivismo e l'indifferenza che si sono parassiticamente radicati nella nostra società. È il momento di attivarsi, e in grande, facendo leva sulla forza e sulla vitalità delle ancora incontaminate nuove generazioni. È il momento di muovere il primo passo di un percorso mondiale verso il futuro. È solo un primo passo, ma come affermava Martin Luther King: <<Non occorre vedere tutta la scala per salire il primo gradino>>. Per questo ci appelliamo a: studenti delle scuole di ogni ordine e grado: affinché venerdì compiano, scendendo in piazza assieme a noi, un atto di denuncia, il primo passo nella lotta per il proprio futuro e i propri interessi di cittadino, di uomo e di donna; professori e maestri: affinché informino e sensibilizzino i loro alunni alla causa e partecipino attivamente alla manifestazione; istituzioni scolastiche: affinché non ostacolino il dovere civile dei ragazzi, bensì spronino tutti quanti a partecipare; tutti i genitori: in ballo c'è la vita dei vostri figli, perché le conseguenze economiche e sociali della crisi climatica si faranno sentire quando per loro sarà il momento di lanciarsi nella vita da adulti; associazioni sul territorio: perché contribuiscano anche loro alla manifestazione, che rappresenta una crescita sociale e civile della nostra cittadina. Ringraziamo l‘Associazione HortusAcri - Laboratorio di resilienza e la Coldiretti Acri che hanno immediatamente recepito favorevolmente i nostri intenti e i nostri obiettivi, affiancandoci e supportandoci; cittadini tutti: perchè non restino passivi al corso della Storia. Per informazioni potete trovarci su facebook e su instagram “FRIDAYS FOR FUTURE – ACRI“ o contattarci all’indirizzo e-mail fridaysforfuture.acri@gmail.com. |
PUBBLICATO 11/03/2019 | © Riproduzione Riservata

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