Il tempo è davvero immobile
Vincenzo Rizzuto
|
Lunedì le fiamme inarrestabili si sono levate nel cielo di Parigi ed hanno divorato Notre-Dame sotto lo sguardo attonito e spaventato non solo dei cugini francesi ma di tutto il pianeta. Tutti, indistintamente, bianchi e neri, ricchi e poveri, cristiani e buddisti, maomettani e pagani, credenti e non credenti, hanno assistito impotenti alla distruzione di una delle opere più importanti dello sforzo dell’uomo, che circa mille anni addietro ha elevato al cielo, al Dio di sempre, uno dei capolavori più rappre-sentativi del suo genio.
E mentre le fiamme divoravano il capolavoro, e il piccolo schermo, altro capolavoro dell’infaticabile umanità, ne diffondeva in tempo reale le immagini in tutto il globo terraqueo, era impressionante osservare lo sgomento e la sensazione della totale impotenza che si stampavano negli occhi e nel viso di quanti seguivano lo “spettacolo” che dava di sé la grande cattedrale dell’Ile de France con i suoi “gemiti di dolore” che stava soffrendo, quella stessa cattedrale in cui é vissuto il grande pensatore Abelardo con la sua amata Eloisa. E quegli stessi gemiti di dolore non erano solo della Guglia e delle Capriate che stramaz-zavano rumorosamente al suolo, ma erano grida di spasimo e di disperazione dello stesso uomo di tutti i tempi, costretto improvvisamente a prendere coscienza dei suoi limiti, della sua finitezza con cui di volta in volta drammaticamente deve fare i conti: è il dramma di sempre, che si presenta ora con il terremoto, ora con le alluvioni, ora con la caduta delle torri gemelle, ora con le guerre “giuste” che non finiscono mai come le pestilenze che si diffondono sotto forma di fantasmi mostruosi che minacciano di divorare tutti. A nulla allora sembrano valere gli sforzi che l’umanità, nella sua interezza, ha fatto attraverso i millenni per andare oltre i suoi limiti, le sue povertà, costruendo le titaniche piramidi e le grandi cattedrali, lanciandosi con complicati congegni negli spazi siderali o negli abissi marini alla ricerca di una risposta ai grandi interrogativi sull’esistenza dell’universo e di se stessa. E la lezione allora che ci viene, forse, da questa ennesima tragedia di Notre-Dame è ancora una volta quella di sempre: l’uomo è solo, impotente di fronte ai grandi eventi, come di fronte alla morte, l’altro grande scandalo della sua finitezza nel tempo immobile ed eterno. E in questa medesima eternità immobile, però, in cui si materializzano le tragedie dell’uomo, l’umanità dà prova di sapersi riorganizzare, di avere la forza di ricominciare ricorrendo all’aiuto corale. Ed ecco il miracolo: si aprono i porti chiusi dalla stupidità, si accolgono le intelligenze migliori di ogni colore, tacciono le armi delle guerre “giuste”, e si dà il via alla cooperazione, alla fraternità e all’amore fra i popoli, sia pure per poco tempo così come è successo nel “tempo immobile” di sempre. E lo spavento planetario, generato dai “gemiti di dolore” della grande Notre-Dame, potrebbe diventare forse una grande lezione di pace rivolta all’uomo di tutti i tempi, pur attraverso la tragedia. |
PUBBLICATO 17/04/2019 | © Riproduzione Riservata

L'offerta informativa di Acri In Rete restera' gratuita, senza barriere digitali che limitino l'accesso a notizie, inchieste e approfondimenti.
Se credi in un giornalismo libero, indipendente e impegnato a dire la verita', la tua donazione puo' diventare un sostegno concreto alle nostre battaglie.
La tua donazione sara' davvero una (bella) notizia.
Ultime Notizie
OPINIONE | LETTO 1958
Fondazione Padula: fatti e misfatti
Relativamente alla Fondazione “Vincenzo Padula”, dopo l’ulteriore riconferma del già presidente, il presente ci riporta coercitivamente alla routine; tutto l’establishment è ormai sollevato dal peso d ... → Leggi tutto
Relativamente alla Fondazione “Vincenzo Padula”, dopo l’ulteriore riconferma del già presidente, il presente ci riporta coercitivamente alla routine; tutto l’establishment è ormai sollevato dal peso d ... → Leggi tutto
OPINIONE | LETTO 1183
Primo premio VI edizione concorso nazionale A. Scopelliti
Ennesimo traguardo per l’IC “Beato F. M. Greco-S.Giacomo”, che anche nell’ambito dell’inclusione ottiene un importante riconoscimento. Lo scorso 25 gennaio, infatti, presso il Teatro Francesco Cilea ... → Leggi tutto
Ennesimo traguardo per l’IC “Beato F. M. Greco-S.Giacomo”, che anche nell’ambito dell’inclusione ottiene un importante riconoscimento. Lo scorso 25 gennaio, infatti, presso il Teatro Francesco Cilea ... → Leggi tutto
IL GIORNO DELLA MEMORIA | LETTO 1093
Anna Frank
Anna Frank (1929-1944) scrive il suo famoso Diario dal 12 giugno 1942 al 1 agosto 1944, offrendo così ai posteri una lucida e toccante testimonianza della vita in clandestinità di una ... → Leggi tutto
Anna Frank (1929-1944) scrive il suo famoso Diario dal 12 giugno 1942 al 1 agosto 1944, offrendo così ai posteri una lucida e toccante testimonianza della vita in clandestinità di una ... → Leggi tutto
COMUNICATO STAMPA | LETTO 1924
Il Comune di San Giorgio Albanese si tinge di rosa!
Sabato 25 Gennaio, giornata dedicata alla prevenzione e all’importanza della ricerca sul tumore al seno, fortemente voluta dall’assessore ai servizi sociosanitari dott.ssa Aurelia Sprovieri, dal sinda ... → Leggi tutto
Sabato 25 Gennaio, giornata dedicata alla prevenzione e all’importanza della ricerca sul tumore al seno, fortemente voluta dall’assessore ai servizi sociosanitari dott.ssa Aurelia Sprovieri, dal sinda ... → Leggi tutto
LA VOCE DI PI GRECO | LETTO 1461
Scuola aperta a cosa?
Anche il borgo fra le montagne segue quella che da anni e' diventata ormai una pessima abitudine. Far visitare gli edifici scolastici ai giovani che si devono iscrivere ai gradi superiori della pubbli ... → Leggi tutto
Anche il borgo fra le montagne segue quella che da anni e' diventata ormai una pessima abitudine. Far visitare gli edifici scolastici ai giovani che si devono iscrivere ai gradi superiori della pubbli ... → Leggi tutto



