OPINIONE Letto 3102  |    Stampa articolo

I reperti antichi non si raccolgono ma come si tutela e si valorizza il patrimonio archeologico?

Foto © Acri In Rete
Francesco Foggia
condividi su Facebook


Una discussione recente con archeologi mi stimola a fare il punto sulla tutela e sulla valorizzazione del potenziale patrimonio storico dei territori poco indagati o ancora da scoprire.
Quello di Acri è emblematico per questa discussione.
Intanto, solo il caso ha voluto che venisse scoperto e scavato il sito di Colle Dogna e portati alla luce reperti dell’età del bronzo antico (più vecchio e importante del sito di Broglio di Trebisacce, secondo il prof. Tullio Masneri).
Dopo di ciò, ricognizioni organizzate dall’Università “la Sapienza” di Roma e dall’UniCal hanno portato professori e studenti di archeologia ad appurare testimonianze pre/protostoriche, ellenistiche, romane e medievali nel territorio del nostro comune, comprendendo anche l’area della Sila Greca.
Queste conoscenze basterebbero ed avanzerebbero per fare interessare le Università o i centri di Ricerca specializzata e smuovere le istituzioni a finanziare campagne di studio.
Purtroppo, a quelle ricognizioni di superficie non è seguita finora nemmeno la programmazione di uno studio archeologico sistematico del territorio. Tuttora molti siti, specialmente dell’area silana, risultano dediti all’agricoltura, ma non è detto che a stretto giro di tempo non cambino destinazione o non subiscano stravolgimenti nonostante il loro potenziale archeologico (per come ipotizzavano i due grandi archeologi Lenormant e Maiuri, che vi vedevano l’ubicazione della Pandosia Enotria).
Una situazione paradossale: da una parte l’affioramento continuo di reperti e dall’altra lo stallo delle istituzioni che dovrebbero favorire lo studio o porre cautelarmente un minimo di vincolo (anche a livello burocratico) sugli interventi in determinate aree.
Se un cittadino, poi, raccoglie qualcosa e la preserva dalle intemperie e dalla distruzione corre il rischio di essere perseguito dalla legge.
Non mi auguro una presenza continua del nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale nell’area, ma un sistema integrato di consapevolezza e responsabilità fra cittadini dediti al lavoro dei campi, le Associazioni archeologiche presenti sul territorio, gli studiosi di archeologia, il nucleo specializzato dei Carabinieri, il Comune di Acri, la Fondazione “V. Padula” e la Soprintendenza Archeologica della Calabria, sede di Sibari.
Bisogna che si inneschi la più fattiva delle prassi al fine di fare emergere, tutelare e valorizzare il patrimonio storico esistente nel territorio di Acri.
In questo modo, alla pari di altre cittadine (Amantea, Cariati, Aquino, ecc.), si aiuterebbe a rilanciare l’economia della nostra cittadina col solo impiego di tecnologie d’indagine non invasive, le stesse che a Bisignano hanno portato alla luce una villa di età romana.

PUBBLICATO 15/11/2019 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

LETTERE ALLA REDAZIONE  |  LETTO 2125  
Cittadini vessati. Il Comune di Rende chiede soldi non dovuti. La vicenda di un' acrese
La storia della sig.ra Roberta Chimento, acrese, è simile a molte.... ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1232  
Protezione Civile Acri, Fabio Turano nuovo presidente
Nel corso dell’assemblea generale dei soci tenutasi venerdì 15 novembre sono state rinnovate le cariche sociali al Gruppo di protezione Civile Acri. E’stato eletto il nuovo direttivo per il triennio 2 ...
Leggi tutto

FOCUS  |  LETTO 2235  
Focus. Tutto il buono di Acri
Il periodo natalizio acrese è contrassegnato da tanti ottimi e noti prodotti. Siamo andati a trovare Antonio Milordo, contitolare del panificio San Luigi, con cui abbiamo parlato dell’enogastronomia a ...
Leggi tutto

I FATTI DELLA SETTIMANA  |  LETTO 1784  
Disservizi e chiaroveggenti
In preda ad un raptus di autoesaltazione, peggio di Sordi nel Marchese del Grillo, il sindaco Capalbo annuncia la riconferma della sua amministrazione (senza citare il caposquadra ) per il 2027. ...
Leggi tutto

LA VOCE DI PI GRECO  |  LETTO 1334  
La vendetta del passato
Nei borghi fra le montagne la modernità è arrivata senza storia. Scaricata su una civiltà secolare che aveva umanizzato col sudore delle mani una natura brulla e selvaggia ...
Leggi tutto