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Comune o Bancomat?

Foto © Acri In Rete
Gianluca Garotto
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Ritorniamo a parlare della macchina comunale, non per puro sadismo ma perché le continue “novità” in merito ci costringono ad esprimere il nostro malcontento.
Questa volta ad attirare la nostra attenzione sono stati i “rimborsi”, o meglio gli indennizzi elargiti ad alcuni dipendenti comunali che hanno accumulato diverse ore di straordinario durante il loro percorso lavorativo.
Non ce ne vogliano i diretti interessati perché quando si lavora è normale ricevere la giusta retribuzione, ma in un Comune in “dissesto” come il nostro, si dovrebbero evitare sprechi e fare in modo che i dipendenti lavorino e producano durante l’orario previsto da contratto.
Dalle segrete stanze di Palazzo Gencarelli arriva la solita velina in cui compaiono una serie di rimborsi per diverse “ore di straordinario autorizzate” nel biennio 2017-2019.
Naturalmente è tutto legale, ma la cifra, di ben 37.000,00 €, è davvero eccessiva.
Ciò che non è dato sapere è su quale base siano stati erogati tali rimborsi e soprattutto perché siano stati autorizzati.
Chi avrebbe dovuto monitorare l’efficacia e l’efficienza del personale, ovvero l’assessore al ramo, ha preferito occuparsi di altro come proporre lo spostamento di un monumento che rappresenta il simbolo di un luogo, aprire un dibattito, poco proficuo, con un’associazione locale per l’improbabile ricollocazione di una installazione o realizzare l’inverosimile rendering di una avveniristica piazza per lasciare un segno a futura memoria.
Ma l’aspetto più inquietante di questa vicenda è l’indifferenza della quasi totalità dei consiglieri “silenziosi”, che non hanno mosso un dito per scongiurare il “salasso autorizzato” alle casse pubbliche.
Gli stessi consigliori “silenziosi” che continuano a riunirsi in gran segreto, come se il Comune fosse proprietà privata e non cosa pubblica, per “decidere” dove e come posare l'asfalto, realizzare due nuove rotonde e una nuova area di ristoro, per i cui “progetti” i cittadini si dovrebbero accollare l’ennesimo mutuo, di ben 1.200.00,00 €.
E intanto i residenti in zona Merolini rimangono senz’acqua da ben 5 giorni perché l’amministrazione Capalbo, in tre anni, non è riuscita a trovare una soluzione definitiva!
Dal momento che i cittadini sono chiamati a fare enormi sacrifici per ripianare le casse comunali, hanno bisogno di sapere che l’amministrazione affronta i problemi con loro stesso rigore.
Perché il sindaco Capalbo, pur con le casse comunali in “rosso”, non è intervenuto per arginare quegli affidi che rendono questo “buco” un pozzo senza fondo?
Vorremmo far presente ai nostri “consigliori” e a chi li “gestisce” che i cittadini/elettori, che pagano le tasse, hanno il diritto sacrosanto di sapere tutto ciò di cui si discute e che viene deciso nelle segrete stanze dal momento che le decisioni che lì vengono prese riguardano il futuro dell’intera cittadinanza.
Siamo stanchi di subire decisioni che si riflettono sulla nostra quotidianità e che incidono pesantemente sul nostro domani.
Il Comune non è un bancomat!

PUBBLICATO 04/07/2020 | © Riproduzione Riservata



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