Ero diventata una ragazza di circa 16 anni. I miei passi erano diventati più scaltri e anche piu' eloquenti. La vita che avevo davanti diventava sempre più interessante ed elegante. Ormai, avevo lasciato alle spalle la separazione dei miei genitori, avevo preso consapevolezza di una vita arricchita di nuovi incontri e nuove idee. Il mio viaggio di scrittrice senza tempo fluiva come in un sogno sulle nubi, la mia mente di tanto in tanto fantasticava e mi regalavo dei viaggi immaginari durante la lettura di alcuni libri, che mi avevano spesso aiutato a superare momenti tristi e incupiti. Un giorno, ero cosi stanca, che il mio corpo iniziò a cedere al mondo dei sogni e mi ritrovai durante il mio cammino, in un campo di girasoli. Erano tutti con la testa rivolta verso il sole, era pieno giorno. Cominciai a camminare e m'immersi in questo campo pieno di colori e come in un dipinto di Van Gogh, mi sentivo io stessa in un quadro, dove la bellezza e il profumo di questo campo immergeva la mia mente. Le farfalle che uscivano da ogni pensiero prendevano il soppravvento, uscivano senza tempo e volano verso il vento. Era impossibile frenarle, sembravano curiose e libere da ogni sgomento. Il mio corpo e la mia mente erano immersi in quel campo, chiudevo gli occhi, abbassavo il mento e il corpo sprofondava in quel dipinto fugace nel tempo. Non sembravo io, ma il mio corpo sospeso nella mia mente, cercavo invano di ritornare tra me e il mio tempo, come quelle farfalle che era impossibile rinchiuderle per sempre. Il mio sogno iniziava a darmi tormento, ma era solo un'illusione scolpita adagiamente. Di colpo mi svegliai e capii che mi fossi addormentata, in un dolce pomeriggio autunnale del momento. I miei pensieri viaggiavano avvolti da un coraggio imminente, cercavo tra la mia testa quelle farfalle che in sogno scappavano come me, dalla realta' segnata dal tempo.