OPINIONE Letto 2919  |    Stampa articolo

Cammina Italia, per riabitarla

Foto © Acri In Rete
Fabrizio Barca
condividi su Facebook


Reportage lento tra le “rughe” del paese. Ero pochi giorni fa sulla via Vandelli, che Francesco III d’Este volle costruita a metà ‘700 per collegare il suo Ducato di Modena e Reggio a quello di Massa, appena acquisito.
Solo un gigante poliedrico come Domenico Vandelli, abate, letterato, ingegnere, matematico, poteva superare sia l’Appennino che le Apuane, due volte oltre i 1600 metri, per correre lungo lo stretto budello che collegava i due ducati, senza sconfinare.
E, per farlo, inventare le curve di livello, le isoipse, con cui da allora costruiamo il nostro camminare nelle terre rugose.
Ero lì perché un fisico della materia, Giulio Ferrari, dopo pubblicazioni scientifiche importanti, ha colto il desiderio di un numero crescente di tutti noi di tornare a vivere i luoghi come punti di un cammino, non come monadi autoreferenziali, e ha “riscoperto”, ridato visibilità a questa strada.
Ero lì perché Alfredo di Giovampaolo, un giornalista che indaga le rughe con la lente e il drone, ha preso a narrarle con potenza attraverso una trasmissione Rai che oggi assume gran rilievo, “Cammina Italia”.
Ero lì perché con molti altri in questi anni ho provato ad adattare le politiche di sviluppo alla potenzialità di questi luoghi, alla logica dei cammini e delle alleanze fra Comuni, scuole, imprese, cittadini.
Con una strategia… delle aree interne. Non si tratta di calare su questi luoghi ricette pensate da fuori, uguali per tutti.
Ma di cogliere le potenzialità esistenti, oggi addirittura accresciute dalla reazione di tutti noi alla crisi sanitaria: nelle produzioni agro-silvo-pastorali ad alto valore aggiunto; connesse alla cultura; connesse ai servizi di cura; connesse al turismo esperienziale.
E di rimuovere gli ostacoli che giovani e meno giovani incontrano nel vivere in questa parte rugosa del paese, realizzando scuole di qualità, servizi socio-sanitari di territorio, copertura digitale, mobilità flessibile, accesso spedito a terre inutilizzate. Si può fare. Sta avvenendo in molti territori grazie al formicolio politico-sociale che tiene vivo il Paese.
Deve diventare pratica di sistema, di una classe dirigente nazionale più curiosa, empatica, coraggiosa e colta.

PUBBLICATO 30/10/2020 | © Riproduzione Riservata



L'offerta informativa di Acri In Rete restera' gratuita, senza barriere digitali che limitino l'accesso a notizie, inchieste e approfondimenti.
Se credi in un giornalismo libero, indipendente e impegnato a dire la verita', la tua donazione puo' diventare un sostegno concreto alle nostre battaglie.
La tua donazione sara' davvero una (bella) notizia.











Ultime Notizie

OPINIONE  |  LETTO 1958  
Il Silenzio dell'istruzione
Queste poche parole sono rivolte all'intera comunità, studentesca e non, del liceo classico e scientifico Julia di Acri, presso cui anche l'autore di questa lettera aperta è stato studente ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1549  
Capalbo, il potere che si regge per inerzia
Il quadro politico è ormai chiaro e sotto gli occhi di tutti: l’amministrazione Capalbo è entrata nella fase terminale di un fallimento annunciato. L’opposizione guida già la prima e la seconda commis ...
Leggi tutto

I FATTI DELLA SETTIMANA  |  LETTO 934  
Ripensamenti, aumenti, errori, gaffes, imbarazzo e memoria corta
Non è un fine di anno favorevole e sereno per la Maggioranza di centro sinistra destra ( Pd, Articolo Uno, Udc, Fi, Liste Civiche ) che sembra in balia delle onde e capace di prendere una serie di can ...
Leggi tutto

I RACCONTI DI MANUEL  |  LETTO 290  
Il calore della memoria: la Vigilia di Natale tra sapori e tradizioni
La vigilia di Natale è un giorno molto sentito. Ricco di storia e tradizioni, ad Acri e dintorni è celebrato oltre che dal punto di vista sacro, anche da quello tradizionale, ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 816  
In ricordo di Peppe
Ciao Peppe, voglio salutarti anch'io nel tuo ultimo cammino avendo davanti a me la tua immagine gioiosa, il tuo sorriso aperto, il calore affettuoso con cui mi accoglievi quando ci incontravamo, qualu ...
Leggi tutto