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Verso le regionali. No ad imputati, trasformisti ed inaffidabili

Foto © Acri In Rete
Redazione
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Mancano esattamente due mesi (Covid19 permettendo) alle elezioni regionali.
Tra un mese circa, occorre presentare le liste.
Sia centro destra che centro sinistra sono ancora in alto mare per la scelta del candidato governatore anche se la prima coalizione sembrerebbe in vantaggio potendo puntare non solo sulla compattezza e sull’organizzazione ma anche su diversi nomi.
Nessuna ufficialità dal cosiddetto “terzo polo”, ovvero il civismo che, oggi vede in Carlo Tansi l’unico testimone.
Il geologo del Cnr Irpi di Rende, però, deve superare il difficile ostacolo della raccolta delle firme.
Per gli aspiranti consiglieri non vi sono grosse novità in quanto quasi tutti quelli di gennaio scorso (escluso di certo Tallini) dovrebbero ricandidarsi.
Anche in città c’è fermento.
Chi saranno e quanti saranno gli aspiranti consiglieri regionali?
O si preferirà sostenere, come accaduto circa un anno fa, candidati esterni al territorio?
Ricordiamo che nell’ultima tornata, circa 3000 preferenze andarono a candidati non locali. Aieta (Dp) 957 voti, Molinaro (Lega) 494, Bevacqua (Pd) 442, Gallo (FI) 384, Morrone (Fdl) 317, Guccione (Pd) 240.
I locali Barillaro e Gencarelli, entrambi a sostegno di Tansi, presero rispettivamente 250 e 65 voti. Jole Santelli ottenne 4004 voti (47,95%), Pippo Callipo 2889 (34,07%), Francesco Aiello 841 ( 9,88%), Carlo Tansi 766 (9,00%).
Liste: Partito Democratico 1346 (16,56%), Lega 1150 (14,15%), Democratici Progressisti Calabria 1061 ( 13,06%), Movimento Cinque Stelle 751 (9,24% ) Santelli presidente 743 ( 9,14%), Fratelli d’Italia 739 ( 9,09), Forza Italia 701 ( 8,63%), Unione di Centro 452 ( 5,56%), Io resto in Calabria 341 (4,20%), Calabria libera con Carlo Tansi 302 (3,72%), Casa delle libertà 195 (2,40%), Tesoro Calabria 181 (2,23%), Liberi di cambiare 55 (0,68%).
Il prossimo 14 febbraio (San Valentino) innamoriamoci del voto libero ma soprattutto delle persone oneste, serie, credibili, colte, competenti.
Diciamo no, anzitutto, agli imputati ed ai condannati.
Diciamo no ai trasformisti, cioè a chi è passato da un partito ad un altro (magari dopo che il primo è andato in malora) ed ora cerca spazio nel civismo.
Diciamo no agli inaffidabili, ovvero a chi ha già amministrato ed ha fallito provocando non pochi danni alla comunità ed alla Calabria (sanità pubblica allo sfascio, debiti, dissesti finanziari, opere pubbliche ed infrastrutture incompiute, tributi al massimo, percentuale di disoccupazione altissima, territorio abbandonato e fragile, turismo inesistente ).
Diciamo no a chi in passato ha ricoperto importanti ruoli politici ed amministrativi ed ha portato la Calabria agli ultimi posti in tutti i settori.
Diffidiamo da chi vorrebbe essere un volto nuovo ma che, in realtà, non è altro che l’alter ego di vecchi e tramontati esponenti politici dai quali prende lezioni e suggerimenti.
Diffidiamo, infine, da chi promette impegni per il nostro territorio eppoi se ne dimentica.
Il 14 febbraio, abbiamo una grande possibilità, invertire la rotta scegliendo uomini/donne ed idee nuove.
Facciamolo.

PUBBLICATO 15/12/2020 | © Riproduzione Riservata





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