Sanità nel caos. 'Mio padre vivo per miracolo'
Redazione
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Non vogliamo associare questo evento ad un episodio di malasanità, piuttosto preferiamo scrivere che il tutto si sia verificato solo e soltanto per superficialità e fretta.
A raccontare i fatti è il figlio di B.G., 78enne. Lo fa ancora impaurito ed incredulo. “Lo scorso 3 dicembre mio padre accusa forti dolori all’addome, lo accompagno al pronto soccorso del Beato Angelo di Acri, sono da poco passate le 20,00. Non mi fanno entrare e mi viene vietata anche la sosta nella sala di attesa, sono costretto a restare fuori sotto la pioggia. Alle 20,26 viene sottoposto agli esami di routine, quindi visita chirurgica, prelievo del sangue, elettrocardiogramma, ecografia e radiografia. Proprio da quest’ultima analisi, (refertata dal medico radiologo De Siena), si evince, tra le altre cose, la presenza di multipli e grossolani livelli intestinali in addome. Capisco che siamo di fronte ad una diagnosi preoccupante ma non per i medici del pronto soccorso secondo i quali mio padre può tonare a casa con diagnosi finale “colecistite acuta”. Gli viene indicata una terapia ma purtroppo, nelle ore a seguire, mio padre continua ad avvertire forti dolori e vari disturbi, venerdì 4 decidiamo di rivolgerci all’ospedale di Corigliano Rossano dove, il primario di chirurgia, dott. Guzzo, dopo un’accurata visita, decide per il ricovero. Il giorno dopo, sabato 5, mio padre subisce un delicato intervento chirurgico durato ben quattro ore. La diagnosi finale è occlusione intestinale. Si è trattata di una vera e propria odissea, mio padre è vivo per miracolo. Sono consapevole che la sanità stia attraversando u momento bruttissimo, chiedo agli organi competenti di investire di più e meglio in questo settore, l’articolo 32 della Costituzione deve essere rispettato e noi cittadini dobbiamo avere fiducia nelle strutture pubbliche.” |
PUBBLICATO 17/12/2020 | © Riproduzione Riservata

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