Politica e querele
Redazione
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Da quando facciamo i cronisti, non ci ricordiamo un episodio del genere, ovvero un consigliere comunale di opposizione che querela, per diffamazione, tutti i consiglieri di maggioranza. E’ accaduto all’indomani di un articolo dal titolo “Meglio stare zitti” a firma dei Consiglieri Pd e pubblicato su questa testata lo scorso sei settembre. La destinataria dei contenuti della nota, Anna Vigliaturo, consigliere di opposizione, evidentemente ha ritenuto offensive alcune frasi. Nella nota, infatti, si legge tra l’altro; “…..la Vigliaturo, sonoramente bocciata alle comunali del 2017, verrà ricordata solo per il dissesto finanziario provocato da anomalie riscontrate nei bilanci 2011 e 2012 quando ricopriva il ruolo di assessore al bilancio…..” Da qui la scelta della Vigliaturo di querelare per diffamazione non solo i firmatari della nota, i consiglieri Pd ma anche il resto dei consiglieri di maggioranza considerato che l’articolo era stato trattato nella seduta del consiglio comunale. Noi crediamo che il “ci vediamo in tribunale” sia una pratica inopportuna in politica a meno che non si è in presenza di gravi insulti, offese, o denigrazioni. Il dibattito, seppure animato e senza esclusioni di colpi, deve restare nell’agone politico e non giammai trasferirsi nelle aule giudiziarie. Condanniamo fermamente chi ama, senza le dovute ragioni, esposti, denunce e querele che, poi, il più delle volte, vengono cestinate o archiviate perché ritenute senza fondamento. Chi invoca, spesso, un clima sereno ed un dibattito acceso ma corretto non può contraddirsi. Chi scrive non ha mai ritenuto opportuno rivolgersi all’autorità giudiziaria (anche se spesso offeso e denigrato), si è difeso con gli scritti ma ha ricevuto querele ed esposti (quasi tutti archiviati o non tenuti in considerazione). Vedremo questa volta come finirà.
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PUBBLICATO 07/01/2021 | © Riproduzione Riservata
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