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Delinquenza istituzionale

Foto © Acri In Rete
Vincenzo Rizzuto
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Io penso, senza voler portare acqua ad alcun mulino, che tutto quello che sta succedendo nella politica italiana in questi ultimi tempi è proprio roba da matti, eppure larghi strati del ‘popolo sovrano’ applaude, condivide vota come se la storia non abbia insegnato nulla, e il passato spesso è contrabandato come esempio da ‘rottamare’, salvo poi a riesumarlo nei fatti all’insegna di un falso rinnovamento della politica.
E mentre centinaia di povere vittime del Covid sfilano per le strade senza potere avere nemmeno il conforto dei propri cari, nei palazzi del potere straccione si recitano filippiche infuocate da parte di tribuni che hanno il solo scopo di mantenere i propri privilegi, guadagnati attraverso la giostra della politica qualunquista; tribuni che, dopo essersi aggiudicato un posto a sedere schierandosi strumentalmente da una parte, giunti nelle aule del potere, abbandonano i propri compagni e con spregiudicatezza delinquenziale si vendono pur di raggiungere l’agognata meta di ‘capo clan’.
Costoro allora, dimentichi di ogni sofferenza di quel ‘popolo sovrano’ che pretendono di rappresentare, assalgono la diligenza come veri briganti di strada, e imitano quello che è avvenuto nell’America di Trump, dove per assaltare la medesima diligenza si assale il Parlamento a volto scoperto.
Da noi, questi lupi camuffati da agnelli, con i loro famelici appetiti portano lo scompiglio e ostacolano ogni possibilità di far fronte alla grave situazione che la nazione sta attraversando: un’economia allo spasimo, molteplici attività produttive ferme ormai da un anno, intere fette della popolazione senza alcuna prospettiva di uscire dall’indigenza, istituzioni paralizzate e grave pericolo di blocco di ogni aiuto da parte dell’Unione europea nella malaugurata ipotesi di ricorso ad improvvide elezioni politiche, che questi lupi vanno evocando con i loro giuochi spregiudicati di potere. E allora è proprio il caso di scomodare il vecchio Cicerone quando dice a Catilina: ‘Quo usque tandem abuteris, Catilina, patientia nostra?’
Sì, costoro stanno giuocando con il fuoco, un fuoco che potrebbe portarci nel baratro senza ritorno, in una destabilizzazione sociale da cui sarebbe assai difficile uscire.

PUBBLICATO 15/01/2021 | © Riproduzione Riservata





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