OPINIONE Letto 2347  |    Stampa articolo

Ci son cascato di nuovo, cASPita!

Foto © Acri In Rete
Giuseppe Donato
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Ho pensato a lungo prima di scrivere, solitamente lo faccio per non buttare giù scritti alimentati dalla pancia, ma non sono riuscito a sottrarmi dal farlo perché ritengo decisamente fuori luogo che in un dibattito pubblico si debba assistere allo squallore di personaggi rancorosi che probabilmente sorpresi nell’esercizio delle loro dissimulazioni a mezzo stampa, esercitate omettendo di estendere le loro comunicazioni professionali alle testate strettamente locali, si rifugiano nell’etichettare con epiteti più o meno offensivi o lesivi della dignità altrui, eventuali voci discordanti rispetto al credo in cui il nostro eroe sembra essersi immolato.
Ho provato quindi a immaginare Giuseppe “Peppino” Impastato, etichettato come sfigato perché schieratosi contro il malaffare che aveva pervaso persino la sua famiglia, sebbene indirettamente.
Ho cercato di capire quanto sfigato possa essere stato Nicola Calipari, nel fare da scudo alla giornalista Giuliana Sgrena oppure quanto possa essere stata sfigata la collega Daphne Caruana Galizia, saltata in aria insieme alle sue inchieste scomode.
Cosa dire poi della sfiga che ha colpito la giornalista Ilaria Alpi e l’operatore Miran Hrovatin o ancora l’ambasciatore Luca Attanasio, persone che mettevano le vite degli altri davanti alle proprie.
Poi però riconduco tutte queste storie alle nostre latitudini e mi rendo conto di quanto siano piccoli certi “personaggetti” che di colpo passano dalla dimensione locale a quella luccicante delle star televisive, da anonimi operatori di presidio alle stanze dorate degli ordini professionali e comprendo il perché dopo essersi spesi per ottenere pennacchi e onorificenze, debbano necessariamente imboccare la via del declino perché non abituati alle stelle.
Non fanno in tempo a dispensare richieste di rispetto e toni più pacati che immantinente ricadono nell’errore dell’offesa gratuita, come dei novelli Mosè portatori delle tavole della buona comunicazione che devono rigorosamente rispettare lo standard della faccina, della gif, del pensiero abbozzato, del pensiero strozzato, ma non contemplano l’esercizio del diritto di critica in ossequio al noto adagio “Tutto va bene, madama la marchesa!”.
Nella speranza che gli elettori possano domani depennare dalla scena politica locale queste comparse, mi congedo rinnovando l’invito che mi accomuna alla gente bruzia, con il quale solitamente si fa affidamento al buonsenso di cotali personaggi ascesi alla pubblica scena affinché possano ritornare con umiltà ai posti a loro più congeniali: “Scinna i su quatru!”.

PUBBLICATO 31/03/2021 | © Riproduzione Riservata





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