LETTERA Letto 7033  |    Stampa articolo

Grazie, giovane medico

Foto © Acri In Rete
Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo. Buonasera, vi scriviamo per rendere pubblica l’esperienza della nostra famiglia risultata positiva al Covid19 e ringraziare chi ci ha assistito e tirato fuori dal pericolo.
Vogliamo pubblicamente ringraziare un giovane camice bianco, un Angelo che gira per il nostro paese, il Dott. Francesco Sposato che sta investendo tutto il suo tempo, la sua passione, la sua competenza e l'amore verso chi soffre a causa del Covid-19.
Nostra madre di 76 anni è risultata positiva al Coronavirus.
Tutto è proceduto bene fino a quando sono apparsi i primi acciacchi, la tosse e la febbre.
Il medico di famiglia ci consiglia di comprare un saturimetro per monitorare il livello di ossigenazione.
Dopo qualche giorno la saturazione inizia ad essere instabile fino ad arrivare al di sotto di 90.
Allertiamo il 118 che non può ricoverare mia madre perché non ci sono posti disponibili.
Decidiamo di tenerla a casa pur di non farla rimanere per giorni in una tenda o addirittura in ambulanza.
In accordo con il medico di famiglia richiediamo una visita domiciliare dalle Usca di Acri.
L’occasione è servita per conoscere il Dott. Sposato che dopo una visita molto accurata decide di modificare la terapia in atto iniziando una sorveglianza attiva durante la quale dove non ci ha lasciati soli nemmeno un giorno.
Quotidianamente valutava il progredire della situazione ripetendoci sempre che non eravamo soli.
Queste parole di conforto hanno aiutato nostra mamma che oggi ha sconfitto il Coronavirus restando a casa.
Altra testimonianza riguarda un signore di 79 anni sempre di Acri.
Raccolgo le parole del figlio e le scrivo io per lui. Sempre lo stesso calvario: dolore alle ossa, la tosse, la febbre ed ossigeno ad 86%.
Una paura immane di chiamare il 118, terrorizzati dalle ambulanze in fila e cosi si rivolgono al medico di base che attiva una visita Usca.
Il giorno dopo arriva questo medico cosi tanto giovane da dubitare della sua bravura. Dopo un’accurata visita decide di attivare il 118 per ricovero in quanto sospetta una polmonite. I familiari si oppongono.
Il dott Sposato spiega che sono necessari approfondimenti diagnostici, di una TAC in particolare, e di eventuali farmaci antivirali che si somministrano solo in ospedale.
Il buon medico riesce a convincere l’anziano che oggi, dopo due mesi, è stato dimesso dal reparto Covid in buone condizioni.
Le due famiglie coinvolte intendono ringraziare il dott. Sposato, giovane ma molto competente ed affabile.
Le criticità della nostra sanità sono tante ma a volte bisogna evidenziare quello che c’è di buono e che ci da ancora un barlume di speranza.

PUBBLICATO 19/04/2021 | © Riproduzione Riservata





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