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La regina di maggio: la Rosa

Foto © Acri In Rete
Gaia Bafaro
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La rosa è molto importante in Occidente, come lo è il Loto in Oriente, rappresenta l’evoluzione, il passaggio dal sacro al profano. Ci sono due leggende sull’origine di questo fiore.
La prima narra di come all’inizio le rose fossero solo bianche ma divennero rosse a causa del sangue di Adone, amante di Afrodite, ucciso da un cinghiale mandato da Ares.
Un’altra versione dice invece che inizialmente i boccioli erano solo rossi ma, un giorno, la Vergine Maria innaffiò con il latte alcune rose appassite e divennero bianche.
Nella tradizione cristiana la rosa è associata al Graal, la coppa sacra che raccolse il sangue di Cristo, inoltre, le spine del fiore ricordano quelle della corona che cinsero il capo di Gesù durante la Passione.
Si tratta di un simbolo presente sui rosoni delle vetrate e le pareti di chiese e cattedrali poiché esprime il silenzio, la pace interiore che presiede all’incontro con Dio.
Nell’ordine iniziatico dei Rosa-Croce , la rosa al centro della croce diventa emblema del cuore spirituale, della luce dell’iniziazione e della comprensione dei misteri.
Associata al sangue, secondo le credenze, essa sboccia nei luoghi in cui sono caduti gli eroi e i cavalieri più valorosi, nell’antichità era sacra a Venere, dea dell’amore, infatti, la sua nascita fu accompagnata da splendide rose bianche, proprio per questo motivo è divenuta simbolo degli innamorati.
Nello studio del linguaggio dei fiori si doveva prestare molta attenzione prima di regalarla a qualcuno, tanto più forte era l’affetto, tanto più intenso doveva essere il colore per esprimerlo.
l boccioli erano destinati alle fanciulle; i fiori sbocciati alle donne al culmine della loro bellezza. Nel XIX secolo ci fu un esplosione di nuove varietà di questi fiori, da quelle tea gialle con l’aroma di muschio dalla Cina, alle profumatissime rose Bourbon dal Madagascar, si aggiunsero anche diverse sfumature: arancio, pesca e scarlatte. Sebbene si tratti di un fiore legato da sempre all’amore, fu solo nel Medioevo grazie al “Romanzo della rosa” (dove l’innamorato cortese giungeva in un giardino di rose e trovava il Paradiso) e successivamente in epoca Vittoriana che si iniziò a prestare attenzione al suo significato. Durante gli anni vittoriani era presente nelle botteghe, nelle dimore più modeste e in quelle dei nobili, nei bouquet di sontuose mostre estive, in piccoli mazzi per balli e nei biglietti di San Valentino.
Nel 1835 nel “ Literary Treasury of Science and Art” si consigliava alle ragazze di aspettare fino al solstizio d’estate per raccogliere una rosa.
Questa doveva essere conservata in un foglio di carta fino a Natale e solo allora si poteva infilarla nel corpetto, quando si decideva di toglierla sarebbe arrivata sicuramente una proposta di matrimonio.
Secondo la tradizione popolare, esiste un giorno propizio per sfruttare al meglio le qualità della rosa: il 6 maggio. Attribuita all’organo genitale della Grande Dea Madre , si utilizzava ogni parte della pianta per la magia amorosa: i petali per il desiderio; le spine per allontanare un sentimento sgradito; le foglie per le predizioni ed il frutto per attrarre la persona di cui si era innamorati. Secondo antiche credenze, dli infusi serali del fiore favorivano sogni profetici, l’acqua di rose nella vasca esaltava la sensualità ed i petali indossati in un sacchetto rosso rendevano irresistibili.
Nell’arte, molto suggestiva è la rappresentazione della “Rosa Meditativa” del pittore surrealista Salvatore Dalì.
Si tratta di un fiore mistico che si erge in un limpido cielo al di sopra di un paesaggio scarno e ha l’intento di ritrarre il contrasto tra una dimensione spirituale e una terrena, materiale e vuota.
Infine, vogliamo ricordare il significato dei vari colori: Rossa/passione, Arancione/Seduzione; Bianca/Amore puro; Gialla/Infedeltà; Muscosa/Dichiarazione d’amore; Pesca/Modestia; Rosa/Eleganza; Rosso scuro/Bellezza inconsapevole; Viola/Incanto.

PUBBLICATO 09/05/2021 | © Riproduzione Riservata



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