OPINIONE Letto 2366  |    Stampa articolo

Ma in che paese viviamo!

Foto © Acri In Rete
Vincenzo Rizzuto
condividi su Facebook


A volte si ha l’impressione di vivere in un mondo di pazzi, di irresponsabili e di cinici, che ripetono da sempre gli stessi errori: è una specie di incubo, da cui si esce solo ‘per intervalla insaniae’, come diceva il grande poeta Tito Lucrezio Caro nel ‘De rerum natura’, in cui fra l’altro esclama: ‘O pectora caeca’ per esprimere tutto il suo sgomento di fronte alla stoltezza dell’uomo!
E in Italia, soprattutto questa Italia, la cecità è diventata corale, ampiamente diffusa in tutte le pieghe della società e delle Istituzioni, ovattate e sorde fino al punto di tollerare tutto, di non reagire a niente e a nessuno, qualsiasi cosa accada.
Si è diffusa ovunque una specie di sonnolenza, di acquiescenza e, perché no, di ‘resilienza’ come oggi si usa dire con neologismo, preso a prestito dalla fisica dei materiali, e che tanto piace ai dormienti di quasi tutte le parrocchie.
Non voglio essere retorico, ma l’indignazione a volte ha il sopravvento, e allora ci si scatena per sopravvivere allo sconforto grande per tutto ciò che di assurdo accade; come si fa a stare calmo quando apprendi che crollano ponti appena costruiti o ridotti in pessimo stato; quando precipitano cabine di teleferiche portando lutti e rovine, e poi nessuno paga, nessuno viene portato alla sbarra e condannato, perché le colpe vengono avvolte in una nebbia fitta, che tutto fa scomparire nell’oblio della dimenticanza, resa forte di quella ‘resilienza’ di cui tutti sembrano affascinati. Ma allora davvero siamo un popolo di svagati e di beoni, che, ignorante della Storia, ripete continuamente gli errori del passato non solo remoto, ma anche recente!
Se è così, allora è davvero facilmente comprensibile il perché non ci si indigna di nulla: non dell’operaio che ogni giorno muore nei cantieri e nelle fabbriche; non delle migliaia di poveri cristi che affogano nei nostri mari; non della miseria in cui vive il nostro vicino; non degli ospedali chiusi che provocano innumerevoli vittime per malasanità; non dei ladroni che svuotano le casse dello Stato e dei grandi evasori che impoveriscono la società. Tutto viene digerito e metabolizzato senza alcuna reazione di rifiuto e di rigetto, ognuno si chiude nella sua ‘praivasi’, che è bella e santa perché non fa male a nessuno!

PUBBLICATO 24/05/2021 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 396  
Rigenerazione stadio comunale ''Pasquale Castrovillari'': luci ed ombre
Venerdì scorso in consiglio comunale è stata deliberata l’approvazione di un mutuo di 180.000,00 euro per la rigenerazione dello stadio comunale ‘Pasquale Castrovillari’ e la realizzazione di nuovi im ...
Leggi tutto

RECENSIONE  |  LETTO 447  
DiVersi
Ci sono “riti” che non hanno bisogno di pubblico, basta la copertina di un nuovo libro tra le mani. Per me, da ben sedici anni, l’uscita del nuovo libro di Angelo Canino è proprio questo: un rito affe ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 1027  
La plastica di Serra Crista
Serra Crista è una delle montagne di Acri, in provincia di Cosenza. Siamo ad oltre 1000 metri sul livello del mare e la Crista è il cuore pulsante della Sila Greca che abbraccia un grande territorio m ...
Leggi tutto

SPORT  |  LETTO 148  
L'Acri si prepara ad un campionato di vertice ma chiede l'aiuto di tutti
In questo caldo mese di giugno stiamo lavorano per programmare il prossimo campionato. Dopo il terzo posto del campionato appena conclusa, in cui siamo stati protagonisti con un nutrito ...
Leggi tutto

IL FATTO DELLA SETTIMANA  |  LETTO 1733  
Immobili comunali e cooperative. Ora la verità su pagamenti ed assunzioni
Venerdì scorso, nell’ultima seduta del consiglio comunale, il consigliere di opposizione Emilio Turano, ha “interrogato” amministratori e uffici comunali riguardo questioni importanti su immobili comu ...
Leggi tutto