La danzatrice bambina
Simona Cozzetto
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Il tempo passava e io mi districavo a comporre ogni piccolo passo, a volte velocemente, altre volte a rilento.
Quando si e' grandi, ogni piccolo passo diventa un macigno dalla quale scalfire ogni singolo momento e la strada da percorrere diventa sempre piu' impegnativa, come impegno continuo a volte senza tempo. Guardavo il futuro, come si guarda una scatola di cioccolatini da scoprire e scartare, capendo ogni gusto come scoperta di nuovo e d'immenso. Ero li, difronte ogni cosa, osservare gli altri incastrarsi come il vetro in frantumi riattaccato e leso. Non osavo chiedere, ma solo osservare, capire come una danzatrice bambina osava fare. Dinnanzi a me ogni singolo soggetto, come un peluche da custodire e accudire nel suo zelo. Era come una danza ricoperta da ogni velo, il velo della vita, a volte amara e a volte ingenua. Ogni singolo passo danzante scopriva ogni volto, ricoperto a volte dal mistero. Nel percorso di resilienza che cercavo di vivere, ogni singolo passo danzante muoveva sinuosamente piccoli attimi sfuggenti e veri. La resilienza mette tutti al proprio posto, calma ogni passo danzante, difronte coloro che mettono in confusione ogni istante naturale e vero. Il mio viaggio di scrittrice senza tempo chiudeva ogni cerchio, come forma d'abbandono e di aiuto per se stessa e per ogni piccolo passo maturato e sincero. Difronte agli altri danzavo sinuosamente, assorbendo ogni istante incastrato tra la mente e il suo fugace pensiero. La danzatrice bambina osservava il mondo intero, lasciando agli altri la consapevolezza di saper agire alle avversita' della vita, come fonte di coraggio per credere ancora ad una realta' piu' assoluta e vera. |
PUBBLICATO 18/07/2021 | © Riproduzione Riservata
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