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Dad

Foto © Acri In Rete
Padre Leonardo Petrone
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In questi tempi di “disastro cosmico”, è stata coniata una nova parola, ancora non trovate nel Vocabolario.
E una parola che aveva stancato Creatore e Creature e ora stanca le classi studentesche.
Ecco la parola: “DAD”, non è parola ebraica, è parola recente ed è nata dal disordine di “corona virus”. DAD significa “didattica a distanza”: il Prof non spiega dalla cattedra e non insegna con la sua presenza.
Bastano Telefonino o Computer e la lezione è recepita e conservata nel sotterraneo personale. Non è parola di recente conio, ma le sue radici affondano nelle prime pagine della Bibbia.
Il Signore Dio, ogni pomeriggio, passeggiava e insegnava cose belle ad Adamo ed Eva.
Erano momenti di alto gradimento per tutti i tre.
Un pomeriggio Adamo ed Eva non sono al solito posto, il Signore li chiama ad alta voce: “Adamo – Eva, dove siete”?.
Risponde Evasiamo tra queste frasche, siamo in mutande vegetali e abbiamo vergogna”. Strano, prima passeggiavano nudi, ora hanno vergogna: è successo qualcosa di grave: sono stati punti dal virus dell’autosufficienza, insomma non accettano di essere creature.
E’ nata la distanza fisica. Vengono spediti lontano a zappare con sudore Adamo a partorire con dolore Eva. Dio, deluso, se ne torna in cielo: Creatore e Progenitori si parlano a distanza di sicurezza.
Ma non vengono alle mani, anzi soffrono dolorosa nostalgia, si vogliono ancora bene, devono tornare all’antica vicinanza, senza eserciti schierati a battaglia: Dio non è stanco, ma Adamo ed Eva si muovono nel bisogno.
Necessita nuova strategia “accorciare le distanze e riannodare la corda”.
Ad attuare il progetto è Gesù: è venuto, ha camminato sulla strada, ha pagato le tasse, continua a frequentare la strada notando i nostri ripetuti sbandamenti, ma neppure Lui è ancora stanco.
E voi, se per l’innata debolezza tendete la mano all’ albero sbagliato e ne mangiate il frutto, non gettate il torsolo nell’indifferenziata.

PUBBLICATO 20/09/2021 | © Riproduzione Riservata



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