La ciclovia svela un patrimonio sorprendente di biodiversità, natura e arte
Palmarosa Fuccella
Sono i primi due siti calabresi riconosciuti dall'organizzazione delle Nazioni Unite. Si tratta di un patrimonio di biodiversità unico al mondo che la Ciclovia dei Parchi rende palpabile agli appassionati del paesaggio attraversando ben quattro aree protette. Ma ciò che rende ancora più speciale il viaggio lungo questi boschi secolari è la scoperta di musei a cielo aperto dove il dialogo tra arte e natura ha dato origine a contesti espositivi, opere e installazioni di rara bellezza, altrove irripetibili.
È quello che accade in Sila, con le foreste monumentali ricche di colori e profumi che inebriano l’aria purissima, grazie a due importanti progetti che coniugano mirabilmente il rapporto tra la natura del luogo e l’arte contemporanea. Si tratta del MABOS, il museo d’arte del bosco della Sila nato nel 2017 a Sorbo San Basile, e del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto creato nel 2019 nei pressi di Acri. Il MABOS, frutto della passione di Mario Talarico, è un museo-laboratorio aperto, in costante evoluzione. In questo parco espositivo di oltre trentamila metri quadrati si susseguono opere site specific di rara intensità che consentono a chiunque decida di soffermarsi presso il Parco Hotel Granaro di conoscere e vivere l’habitat della Sila con uno sguardo nuovo, dialogando, passo dopo passo, con opere create da artisti proveniente da ogni parte del mondo (Miho Tanaka, Maria Jole Serreli, Adriano Ponte, Hu Huiming, …) che in questo luogo hanno scelto di imprimere la propria idea/ricostruzione del rapporto arte-natura. Artisti in simbiosi con il malioso paesaggio silano capaci di instaurare una relazione viva con la comunità residente, giovani creativi e viaggiatori in transito, mediante performance e laboratori attivi che ogni anno propongono nuovi sguardi e nuovi percorsi di conoscenza [www.museomabos.com]. Un’esperienza che si ripete qualche decina di chilometri più a nord con l’opera di land art realizzata nella Sila greca all’interno dell’azienda agricola BioSila con 58 piante di pino laricio (simbolo dell’altopiano silano) su 1125 mq di terreno, che ripropone il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, un progetto-installazione presentato nel 2005 alla 51ª Biennale di Venezia che è divenuto negli anni il simbolo-icona del cambiamento inteso come trasformazione e rinascita, una grande opera collettiva in divenire che vede installazioni in ogni parte del mondo. Una iniziativa voluta e curata da Giacinto Le Pera con l’associazione culturale Siluna che intende valorizzare il paesaggio della Sila attraverso appuntamenti culturali e performance artistiche, musicali e letterarie [silunafest/]. |
PUBBLICATO 22/11/2021 | © Riproduzione Riservata
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