RELIGIONE Letto 1702  |    Stampa articolo

La vera umanità

Foto © Acri In Rete
fra Piero Sirianni
condividi su Facebook


La teorizzazione di un’autentica antropologia è stata la sfida che ha accompagnato le fatiche dell’intellettuale di tutti i tempi. Possiamo anche affermare che essa è l’aspirazione di ogni uomo; spesso viene declinata secondo la ricerca del benessere, la crescita del progresso, il desiderio che ogni problema svanisca dalla vita concreta.
Più profondamente – tuttavia – possiamo pensare alla vera umanità come a quella condizione nella quale splende in pienezza la libertà. Quest’ultima, però, va ben compresa: affinché non scivoli in una falsa concezione di questa condizione umana, che non conduce alla pienezza della creaturalità. Essa, troppo spesso, viene interpretata come assenza di legami e come vita indipendente (dagli altri e dagli eventi quotidiani o straordinari).
Gesù di Nazaret, nella sua predicazione e testimonianza del regno di Dio, a tutti diceva: «Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero» (Gv 8,36). Il Figlio di Dio propone una condizione di libertà offrendo la sua stessa vita; donandosi, a tutti indistintamente ed in abbondanza.
Questo dice a noi – anche a distanza di 2 millenni – che la vera umanità è quella che cammina – sempre ed in un costante itinerario di conversione – e si china facendosi humus (il contatto vero con la terra); una umanità che è attenta, perché osserva (il contesto e tutti intorno); si ferma, perché ha compassione (non continua la propria corsa verso infiniti traguardi da raggiungere); si prende cura (poiché, pur dovendo affrontare tante croci, ha la forza ed il desiderio di mettersi in gioco per aiutare qualcun altro).
La vera umanità è quella del buon Samaritano: egli, di fronte alla povertà e necessità altrui, non proseguì oltre; ma, «passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui» (Lc 10,33-34).
Auguriamoci di incarnare gli stessi sentimenti; di divenire prossimi dei poveri e dei bisognosi, delle persone sole e degli ultimi. Anche in questi mesi di perdurante pandemia, nei quali – purtroppo – stanno imperando lo scoraggiamento, l’isolamento, l’ira, la delusione, la paura (del contagio e delle altre persone), la tristezza, l’incertezza del domani.
Possiamo essere segno di speranza, forza nella battaglia quotidiana, fonte di parole dolci e incoraggianti per ognuno, «sale della terra … luce del mondo (cfr Mt 5,13.14); aiuto – l’uno per l’altro e l’uno con l’altro.

PUBBLICATO 11/01/2022 | © Riproduzione Riservata



L'offerta informativa di Acri In Rete restera' gratuita, senza barriere digitali che limitino l'accesso a notizie, inchieste e approfondimenti.
Se credi in un giornalismo libero, indipendente e impegnato a dire la verita', la tua donazione puo' diventare un sostegno concreto alle nostre battaglie.
La tua donazione sara' davvero una (bella) notizia.











Ultime Notizie

NOTA STAMPA  |  LETTO 1272  
Questione Tari. Ecco come stanno le cose
Per correttezza di informazione e al fine di evitare di ingenerare incertezze e.... ...
Leggi tutto

NOTA STAMPA  |  LETTO 887  
Tari 2025. Cittadini vessati. Aumenti del 30% e caos nella riscossione
Il Circolo di Sinistra Italiana di Acri esprime la sua più ferma condanna per la.... ...
Leggi tutto

NEWS  |  LETTO 595  
Acri in rete interroga, l'Amministrazione comunale risponde
Non è la prima volta che questa testata giornalistica solleva questioni..... ...
Leggi tutto

NOTA STAMPA  |  LETTO 499  
Presentato il P.I.S.
Un accurato lavoro di ricognizione di tutte le fonti di finanziamento nazionali, regionali e.... ...
Leggi tutto

SPORT  |  LETTO 445  
Forza ragazzi!
La sconfitta di sabato a Messina è una di quelle che si fanno sentire. Sono batoste.... ...
Leggi tutto