OPINIONE Letto 3643  |    Stampa articolo

Se il tirocinio uccide

Foto © Acri In Rete
Franco Bifano
condividi su Facebook


“Mio figlio è uscito per andare a scuola e non è più tornato“. Sono queste le amare parole che raccontano il dolore  della madre di Lorenzo Parelli, il giovane studente morto travolto da una trave di ferro mentre effettuava l’ultimo giorno di tirocinio scuola-lavoro in una Azienda del friulano.
Una morte tragica, che sembra scivolarci addosso, quasi come se fosse “fisiologico” morire così, lavorando gratis per accumulare crediti formativi. Dovrebbe invece indignarci, in quanto inaccettabile!
Se da una parte è incredibile che il deludente Ministro dell’Istruzione, l’evanescente Bianchi, non abbia speso una parola sul gravissimo fatto, dall’altra amareggia il silenzio di Presidi e Docenti che sembrano non trovare nulla da dire.
Eppure, alcune domande bisognava porsele già da tempo, considerato che siamo  una Nazione nella quale, purtroppo,  tre persone al giorno perdono la vita per incidenti  sul posto di lavoro.
Ad esempio: questa formazione “spinta” davvero funziona?
Cosi come è concepita, risponde realmente all’ esigenza di formazione dei ragazzi?
Non si corre il rischio di fornire solo manodopera gratuita?
Non è inopportuno mandare giovani senza esperienza in tema di sicurezza a fare tirocinio in alcune realtà?
Chi vigila sulla loro incolumità?
Chi controlla che mansioni svolte rientrino davvero in quelle previste dal tirocinio?
La tutela dell’incolumità ragazzi dovrebbe essere prioritaria, anche rispetto alla loro formazione.
E’ molto grave che un ragazzo di appena sedici anni sia andato incontro a un destino così atroce proprio mentre effettuava un tirocinio che avrebbe dovuto essere utile in prospettiva futura.
C’è da sperare che almeno la morte di Lorenzo non sia stata vana e serva almeno ad accendere una luce nel buoi dentro il quale sono state   nascoste le tante criticità della “famigerata” buona scuola.
A giudicare dai segnali che arrivano dalle Istituzioni, anche scolastiche, non c’è da essere ottimisti.
In un contesto così triste e per molti aspetti desolante, nel quale, ad oggi, non risulta ci siano state iniziative per stigmatizzare la tragedia, suscitano quasi tenerezza gli studenti che a Roma che hanno manifestato per ricordare Lorenzo Parelli.

PUBBLICATO 24/01/2022 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

NEWS  |  LETTO 475  
Maria Rosaria Coschignano neo Presidente dell’Associazione Raggio di Sole
L'Avv. Maria Rosaria Coschignano è il nuovo Presidente dell'Associazione "Raggio.... ...
Leggi tutto

I RACCONTI DI MANUEL  |  LETTO 465  
I giovani di Acri. Valigie e silenzi oltre le parole
Nella vita di Acri, il ruolo dei giovani è sempre più marginale. L’unico modo per esprimere il dissenso, sembra essere rimasta la partenza. Un lento ed inesorabile declino questo, che logora da dentro ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 1874  
Alla luce delle imprecisioni contenute nella nota dell'ASP: la mia versione ufficiale dei fatti
Mi chiamo Francesco Cofone e sono l’autore delle fotografie citate nell’articolo dell’ASP di Cosenza riguardante il Presidio ospedaliero “Beato Angelo” di Acri. A seguito della nota ufficiale diffusa ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 820  
Pietro Cofone nuovo segretario del circolo di Acri
Nel corso della riunione del circolo locale di Sinistra Italiana di giovedì 13 Novembre 2025, è stato eletto all’unanimità dei presenti come nuovo segretario Pietro Cofone, già membro della segreteria ...
Leggi tutto

NOTA STAMPA  |  LETTO 2237  
Chiarimenti dopo immagini diffuse sui social lesive dell’immagine dell’Asp
La direttrice spoke Corigliano-Rossano-Acri Bernardi e la direttrice dell’unità.... ...
Leggi tutto