I fatti della settimana. Defezioni, presunzione, pressapochismo


Redazione

E’ la politica, naturalmente, ad occupare questo spazio. Manca poco più di un mese all’appuntamento con le elezioni comunali in programma domenica 12 giugno. Il prossimo 14 maggio, invece, scade il termine per la presentazione delle liste. Con la discesa in campo dell’avv. Angelo Cofone (ampiamente anticipata da questa testata) che sarà a capo di Sinistra Italiana e Movimento Cinque Stelle, ad oggi sono quattro i candidati alla poltrona di primo cittadino. Capalbo, Pd, con sette liste, Zanfini, civiche, con almeno quattro liste (ma potrebbero arrivare anche a cinque), Cofone, due liste e Vigliaturo, Fi e Fdi. Quest’ultima coalizione merita un discorso a parte. In realtà lo merita il centro destra. Nei nostri articoli lo abbiamo sottolineato spesso; in città il centro destra ha sempre raccolto buoni consensi, soprattutto dal 2000 in poi. Sia alle comunali che alle regionali. Seguendo il dibattito e interloquendo con i responsabili della coalizione abbiamo anche scritto delle difficoltà della coalizione dovute a incomprensioni e veti incrociati e, probabilmente, anche alla mancanza di una classe dirigente attrezzata e adeguata. Ebbene, queste difficoltà potrebbero portare ad un colpo di scena ovvero alla non partecipazione alle comunali di giugno. Almeno con i simboli perché nella realtà “pezzi” di centro destra li dovremmo trovare sia nelle liste di Capalbo che in quelle di Zanfini. Sarebbe una iattura per l’elettorato che si richiama alle forze di destra che, quindi, non avrebbe punti di riferimento. L’Udc, dopo i fasti degli anni scorsi non esiste più, parte della Lega ha deciso da tempo di non far parte della coalizione e nelle ultime ore pare che anche Fdi sia orientata ad andare da un’altra parte mentre Fi è in grave difficoltà per la composizione della lista. Ciò significa che con ogni probabilità sulla scheda elettorale di giugno non vedremo i simboli del centro destra che, lo ricordiamo, alle ultime regionali raccolse circa 4mila voti. Di certo i responsabili locali di Lega, Fi e Fdi hanno grosse responsabilità sulla probabile mancata partecipazione del centro destra alle comunali. Cosa hanno fatto in questi ultimi mesi? Hanno coinvolto ex amministratori ed ex dirigenti? Ed i vertici provinciali e regionali si stanno impegnando o il comune di Acri non gli interessa? Ritorniamo a Fi e Fdi. Che senso ha avuto fare un comunicato stampa congiunto con il quale si annunciava la partecipazione alle comunali ed il sostegno a Vigliaturo se il progetto politico ed amministrativo era ancora in una fase embrionale e addirittura mancavano anche i candidati? Ad oggi pare che Fi sia rimasta da sola, “pezzi” delle altre forze si sono accasati altrove. Il tutto dopo che entrambi, Fi e Fdi, hanno cercato (inutilmente) un posto al sole. Ma sia chiaro, si trattava di piccoli contatti, nessun “accurdunu”. Noi non abbiamo mai creduto (e scritto) che ci sarebbe potuta essere un’alleanza (con i rispettivi simboli) tra Pd, Fdi e Fi. Sono stati pochi gli inetti, gli incauti ed i sprovveduti a crederci. Noi non abbiamo mai voluto credere ad un accordo tra Capalbo (Pd) e Vigliaturo (Fi) dopo che per cinque anni si sono insultati ed accusati finendo anche in tribunale. I rispettivi elettorati come avrebbero reagito? Possibile che pur di conquistare ruoli politici e istituzionali si calpestano dignità e ideali? In politica accade spesso che per un “giro” ci si può anche fermare. Il centro destra con i suoi simboli non sarà della partita, ha perso una buona occasione per tentare di conquistare palazzo Gencarelli ma bene informati ammettono che vertici provinciali e regionali non staranno fermi. Soprattutto in caso di ballottaggio. Vedremo.
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PUBBLICATO 01/05/2022 | © Riproduzione Riservata

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