Le tre colonne di Francesco


Padre Leonardo Petrone

San Francesco appartiene al Medioevo, lunghi secoli di guerre e di spade bene affilate al posto dei libri. Kopernico deve ancora nascere, quindi la nuova visione dell’ universo è ancora avvolta nella nebbia del tempo. Al tempo di Francesco la Terra era vista come una grande piattaforma poggiante su tre colonne portanti: Pace – Letizia – Fede. E’ visione prettamente di Francesco. Noi diamo uno sguardo a questi tre pilastri, all’apparenza deboli, ma in grado di sostenere l’immensa piattaforma terrestre.
La prima colonna è la “Pace”. Francesco ha una duplice visione della pace. Pace cosmica: tutto il creato gode e manifesta questa pace. Suscitando meraviglia e curiosità, Francesco usciva di notte per godere il cielo stellato, vi leggeva pace. Di giorno si addentrava nel bosco e ammirava gli alberi ben chiomati, mentre gli uccelli gli svolazzavano intorno, per Francesco parlavano la lingua della pace. L’Universo cammina spinto dal silenzioso motore della pace. L’altra visione della pace, quella che tra gli uomini offre una visione più vulnerabile. Gli uomini avvertono il bisogno della pace, ma per molteplici e futili motivi la pace è sempre in crisi e mai goduta: l’agognato “vivere in pace” è sempre turbato. Della pace Francesco si è fatto, non simbolo, persona. Tutti lo chiamavano “pacificus homo”. La pace era come “emanazione visibile” di Francesco, un fluido benefico capace di cancellare l’odio e far sbocciare equilibrio fraterno e familiare. Letizia: Francesco non la voleva nuda, la voleva con bella veste “Perfetta Letizia”ed era solito commentare “in cima a tutte le grazie e a tutti i doni dello Spirito Santo che Cristo concede a noi, suoi amici, sta il vincere sé stesso, sopportare fatiche e offese. Di tutti gli altri doni che Dio ci elargisce non possiamo gloriarci, non sono nostri. Possiamo gloriarci di “perfetta Letizia”, è nostra. “Letizia” biblicamente: è lo Spirito Santo che irradia, si manifesta, che è presente nella nostra vita, nella nostra storia. Questa Letizia rappresenta una sfida meravigliosa. Significa tollerare che parlino male di me, che mi perseguitino e mi aggrediscano, io rinuncio alla difesa, voglio continuare a vivere in maniera più forte. Credere nella forza interiore della luce. Se accendo un poco di luce nella notte, questa brilla, fa il suo cammino e incontra sempre un occhio attento che la capta, un occhio che la comprende. Letizia è una parola tenue: racchiude un grande tesoro che “in questa valle di lacrime” spande luce, ciò che di tenero e sublime si possa immaginare. Forse chi picchia Francesco non è un ladro e neppure un bandito, è un fratello che lo conosce, lo bastona e lo lascia al freddo. Francesco accetta, non chiede a Dio di liberarlo dalle onde pericolose, ma chiede: “dammi la forza di essere più forte delle onde”, non chiede di restare sulla spiaggia tranquillo e in siesta, dice “portami nel mare pericoloso, nell’entroterra laboriosa poiché sono forte più delle onde e dei venti impetuosi, Dio mi conduce”. “Fede”. Il contrario della fede non è “ateismo”, è Paura. Chi ha fede non ha paura. Nel Medioevo si distingueva: Fede Utile e Fede Preziosa. Fede utile quando chiedo a Dio che mi benedica, mi protegga, mi dia pace e intelligenza. E’ fede utile per me perché chiedo a Dio e mi viene in soccorso. Ma questa non è fede genuina e vera. Bisogna andare oltre e fermarsi a “Fede Preziosa” “Fede Preziosa” è quando non chiedo niente a Dio, è fede gratuita, mi affido unicamente a Dio che è Padre-Madre di bontà. Questa fede genera serenità, sicurezza perché consegna la tua mente e il tuo cuore, il tuo corpo e la tua vita a Dio. La fede preziosa ha come effetto il superamento della paura, poi diventa letizia, gioia, delicatezza della vita. Francesco era solito dire: “il santo triste è un triste santo”, e ai frati diceva “se sei triste va a piangere nella cella, mentre io sono qui tu devi essere allegro”, con la risurrezione di Cristo non c’è più motivo valido che giustifichi la tristezza. Fede preziosa ha vissuto Francesco. Noi siamo nella casa di Dio e qui si vive di gioia, di letizia. Nella benedizione che dava ai frati: “il Signore faccia splendere il suo volto su di Te e il suo sguardo Ti dia pace”. In Francesco prevalgono Tenerezza e Forza. Tenerezza è l’aspetto femminile, Forza l’aspetto maschile. Ha coniugato bene Tenerezza e Forza , perciò è Santo straordinario, non maschilista, non femminista, fa ben coesistere tenerezza e forza; ha ben amalgamato carisma-potere, forza-tenerezza. Ciò detto, non dite niente, restate un momento in silenzio. Solo un avvertimento: “Non abbandonate mai Dio, Lui non vi abbandona e mai vi abbandonerà, la sua tenerezza vi farà gustare la dolcezza della vita. Un’antica leggenda trasformata in canzone, è molto cantata in Umbria: Francesco disse un giorno a Gesù / Amo il sole, amo le stelle, amo Chiara e le sorelle, / amo il cuore degli uomini, amo tutte le cose belle / O Signore, mi devi perdonare perché Te solo io vorrei amare / Sorridendo, il Signore gli rispose così: Amo il sole, amo le stelle, / amo Chiara e le sorelle, amo il cuore degli uomini, /amo tutte le cose belle. O Francesco, non devi piangere più / amo anch’io come ami Tu. |
PUBBLICATO 14/11/2022 | © Riproduzione Riservata

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