L'anima russa


Padre Leonardo Petrone

L’attuale guerra : Russia – Ucraina è guerra fratricida: stessa razza (slava), stessa storia, stessa fede cristiana, stessa cultura (di cui vanno fieri), stessa lingua, si capiscono e si comprendono, da quasi un anno il numero dei morti cresce ogni giorno e le abitazioni crollano, palazzi e monumenti storici giacciono a terra. La valutazione del distrutto e della sofferenza, numero dei morti in campo e nelle case è precoce, non sappiamo se e quando finirà. Gli antichi romani erano più cauti nelle distruzioni: non impoverivano il popolo, non distruggevano il magazzino comune.
Nell’attuale teatro di guerra, poco oltre la metà dell’800 è arrivata la fede cristiana: il Principe Igor, circondato da popolo e notabili saltò nel lago gridando “battezzatemi, voglio essere cristiano”, la grande comitiva che gli era intorno aggiunse “aspetta, lo vogliamo anche noi”. Dov’è finito l’entusiasmo slavo? Misericordia, mitezza e dolcezza messe in moto da Serghiev Radonez e Serafin Sarov (santi) e tanti altri testimoni di santità e bellezza slava, sembrano caduti in letargico torpore. Ma queste nobili radici hanno dato nutrimento di fede per lunghi e numerosi secoli. Russia e Ucraina hanno millenaria storia cristiana. Questa storia ha camminato col Vangelo nel cuore e sotto il braccio. Cito alcuni grandi: Pus’kin, Dostoevkij, Tolstoi, Gogol, Pasternak, Tarkovij, questi e tantissimi altri sono vistosi rappresentanti dell’anima russa. Aggiungo Nesterov con le sue belle Icone. Sono “i folli di Cristo”. L’anima russa oggi si aggira con prudente nostalgia dell’eterno nelle vastissime pianure. Il popolo russo è super potenza nelle armi, super potenza religiosa e culturale. I grandi sopra citati sono autentica riserva di sapienza, non tutta esplorata. Bellezza inebriante e verità metafisica e concreta, sono visibili nella cultura russa, camminano verso il cuore. La bellezza cristiana russa è stata oltraggiata e aggredita dal sistema sovietico, ma ha continuato a palpitare e resistere. L’anima russa è come piagata d’Infinito, la sofferenza patita nei Gulag è stata terribilmente inumana, ha stritolato cellule ma non ha cancellato. Hitler abbreviava la sofferenza con i forni e le camere a gas, Stalin la prolungava nei gulag, Corbaciov ha mitigato, Putin ha ripreso aprendo gli arsenali: la grande tribolazione mostra denti e pugni: Russkij Mir = si ritorna all’Inferno. Dostoevkij nel 1864 ebbe a dire: “per diventare russo vero bisogna abbracciare Riconciliazione, l’anima russa è profondamente umana, abbraccia verità e amore, tutti fratelli, l’anima russa conosce la strada della pietà, il cuore è in incessante preghiera, sente nostalgia dell’infinito. La compassione e la versione russa dell’amore”. Forse in molti avete letto “Il Tenente di ghiaccio”, narra la freddolosa e disastrosa ritirata di un reparto dell’esercito italiano dalla Russia, e ci tramanda questa memoria: il Tenente e alcuni soldati sono stanchi, affamati e ghiacciati. Bussano a un’isba e sono fatti entrare dove arde un bel fuoco, ci sono anche soldati russi. Nessuno fa domande indiscrete, nessuno pronunzia parole offensive , come unica famiglia prendono posto a tavola e coppa di minestra in mano, poi la calda tisana, da un nascondiglio secreto spunta la bottiglia di Vodka. Si separano stringendosi la mano. Putin soffre di nostalgia del passato, di cancro e non dorme se non sente i tuoni delle armi pesanti. L’anima russa scruta l’orizzonte, attende tempi nuovi. In breve: gli artefici della cristianità russa sono i fratelli Cirillo e Metodio, hanno diffuso il Vangelo e amministrato il battesimo in tutte le nazioni slave. Ogni loro preghiera terminava “Cristo, che tutti si sentano fratelli”, sono stati definiti “creatori di umanità conciliata”. Due vulcani per far conoscere Cristo e tenere uniti i popoli nel cammino verso l’eterno infinito. Le armi non portano sicurezza, fanno perdere la testa: l’anima russa, sorride davanti alla bottiglia di Vodka, spera che Dio sorrida con loro sotto un cielo non più imbrattato da sofferenza. |
PUBBLICATO 17/01/2023 | © Riproduzione Riservata

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