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Asd Città di Acri 2020. Retrocessione e vendita del titolo...

Foto © Acri In Rete
Redazione
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E’ durata appena due anni la permanenza dell’Asd Città 2020 nella città di Sant’Angelo.
Dopo la retrocessione, infatti, il patron Carlo Stumpo, che da dicembre in poi ha svolto anche il ruolo di allenatore, segretario, massaggiatore, team manager, autista, magazziniere, ha deciso di vendere il titolo (Promozione) destinazione Altomonte dopo averlo acquistato nell’estate del 2021 dal Belvedere (Eccellenza).
Si chiude così una delle stagioni più fallimentari del calcio acrese dove i protagonisti, Stumpo e Comune, assessore allo sport e al bilancio, ne escono a testa bassa e con le ossa rotte.
Da una parte Stumpo che fino a dicembre è riuscito a tenere in piedi società e squadra, sebbene una campagna acquisti da prima categoria, poi si è ritrovato da solo, abbandonato da dirigenti (pochi per la verità), imprenditori, tifosi, sportivi e dagli amici amministratori, Maiorano assessore allo sport e Bonacci assessore al bilancio che non hanno fatto nulla per riaprire al pubblico in tempi brevi lo stadio, chiuso ad agosto per impellenti lavori di messa in sicurezza.
Nel corso della stagione, Stumpo ha preferito il silenzio, non una parola contro gli amici intimi del Comune a cui deve ancora pagare circa 15mila euro per consumo di energia elettrica giusta convenzione di maggio 2022.
Cosa ne pensa Bonacci a cui piace tenere i conti del Comune in ordine?
Dall’altra parte il Comune che si è completamente disinteressato della questione ed ha permesso all’amico Stumpo che, lo ricordiamo, gestisce anche una scuola calcio all’interno dello stadio, di vendere il titolo e lasciare, ad oggi, la città senza calcio.
Non se la prenda l’assessore Gino Maiorano ma, lo dicono i fatti, sarà ricordato come l’assessore della chiusura dello stadio per un’intera stagione (fatto mai verificatosi), della retrocessione e della vendita del titolo altrove.
Si tratta di un record negativo difficilmente battibile. Ed ora? Il futuro sembra pieno di ombre. Non ci risulta che in città vi siano persone interessate a fare calcio o a investire acquistando titoli in vendita.
Ad oggi l’unica società presente è il San Giacomo militante in Prima Categoria il resto sono solo chiacchiere da bar e di piazza. Pare che nell’hinterland cosentino ci siano società in difficoltà e pronte a passare la mano.
Sia in Promozione che in Eccellenza. Occorrono subito 10/20 mila euro per l’acquisto del titolo (se in vendita) poi almeno il triplo per la disputa del torneo.
Non crediamo che vi siano imprenditori acresi disponibili a fare ciò entro il 30 giugno data ultima per il cambio di denominazione del titolo acquistato.
Insomma, ad oggi vi è la concreta possibilità che lo stadio “Castrovillari” resti chiuso a meno che non venga concesso al San Giacomo.

PUBBLICATO 03/06/2023 | © Riproduzione Riservata





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