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Auguri da una vittima di Mafia

Foto © Acri In Rete
Anna Lambori
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Da una famiglia di pastori mia madre fu originata. Rispetto i pastori, ma la famiglia di mia madre è MAFIA. Cos'è la mafia? È onore? No, assolutamente!
Questa ne è la giustificazione. La Mafia è UCCIDERE INNOCENTI per dimostrare la propria crudeltà e il proprio sprezzo verso le leggi e la pietà umana che viene vista come una debolezza.
Poi gli assassini sanno cosa significa comportarsi bene, per cui vengono stimati e apprezzati e si muovono con disinvoltura tra gli altri.
La vittima viene posta in situazioni impossibili che vengono smentite e definite al contrario, cioè favorevoli.
E viene esclusa dalle dinamiche mafiose, anzi le vengono propinate falsità, tanto da non riconoscere il pericolo. Io, N. M., sono una schiava del 2000. Mia madre mi ha usata come mia nonna materna usò un suo figlio per la scalata degli altri figli.
L'unico sentimento che provo è un profondo DISPREZZO verso mia madre e i miei fratelli e verso coloro che si sono serviti del mio dolore per essere come i parenti acquisiti che hanno contribuito ad esacerbare le violenze inflittemi.
In questa Vigilia di Natale 2023, non Perdono, ma auguro a coloro che potevano aiutarmi e invece hanno fatto l'opposto di vivere una non vita come quella che la mia 'ndrina mi ha imposto.
Affermo che tutto ciò che si insegna per religione e per civiltà al sud è fallace: non c'è giustizia in Italia e non è vero che i colpevoli pagano. Non è vero che è possibile comportarsi nel migliore dei modi pur nascendo con ottime capacità perché ci sono mezzi di coercizione che farebbero crollare anche un gigante. Non se ne parla ancora apertamente eppure bisognerebbe insegnare queste cose a scuola, unica salvezza per le vittime.
La scuola è il fondamento del nostro paese, la radice di tutte le professioni.
Spero che ci siano insegnanti che dicano la verità alle nuove generazioni e non siano condizionati dai parenti di una 'ndrina pessima a maltrattare i figli delle vittime di mafia come succede ancora in Calabria.
Un augurio ai giovani e a coloro che dovranno riscrivere una società giusta.

PUBBLICATO 26/12/2023 | © Riproduzione Riservata





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