OPINIONE Letto 3346  |    Stampa articolo

Adesso basta!

Foto © Acri In Rete
Angelo Bianco
condividi su Facebook


Cari acritani, permettetemi di dire “adesso basta, la misura è colma, come fate a sopportarlo ancora?” Quando ho letto questa notizia ho sentito un sussulto, forse la pressione o il battito accelerato o, forse, è perché sono basito, sgomento, incredulo, umiliato, incazzato da medico, da uomo, da calabrese, da eterno cittadino di Acri. E da medico, da uomo, da calabrese, da Acritano vero, posso chiedere al sig. Sindaco e ai suoi oppositori: quando la smetterete di pensare che la Sanità muove un buon servizio con i soldi della questua della domenica, che, invece, servono solo a pulire la coscienza di chi è colpevole ed incapace e chi lo è? Un medico lavora ogni giorno per mettere insieme pranzo e cena per i pazienti, loro sono i vostri cittadini, quelli a cui chiedete i voti alla vigilia di ogni elezione, salvo poi scomparire il giorno dopo.
La dispensa è povera, la nostra buona volontà fa i miracoli, non siamo ancora a moltiplicare i pani e i pesci ma abbiamo imparato a camminare sulle acque quando il pronto soccorso si allaga o a rialzarci quando il soffitto di un reparto ci crolla addosso: noi non saremo santi ma i peccatori siete sicuramente voi. Anziché chiamarci a raccolta a capeggiare inutili cortei, così da lavarvi una tantum le mani in pubblica piazza, buoni solo per un selfie, tanto poi dal giorno dopo è tutto come prima, fatevi un giro nell’ospedale del vostro paese, sporcatela di sudore la vostra fascia tricolore. È il “Beato Angelo” che VOI state smantellando, chiudendo, correi di una politica che altrimenti non vi assicurerà ancora un’altra poltrona, entrate nel PS, in quello che resta di quello che era un Ospedale vero e prendete nota di quello che serve davvero, oppure, rassegnatela intonsa la fascia, dimettetevi, dimostrate che siete davvero “uno di noi”, la politica è una missione da onorare e non un mestiere onorevole di privilegi e vitalizi. Il nostro Ospedale ha bisogno di risorse vere, strutturate, per avere più medici, più infermieri, più OS, più letti di degenza, più sale operatorie, più qualità e voi date per buono il fornimento di holter pressori ed elettrocardiografici e voi ne fate anche propaganda di buona, ottima politica: voi siete, davvero, senza coscienza e senza capacità. Il racconto del SSN è ormai all’assurdo, tanto che si confonde il topolino partorito dalla montagna con chissà quale dinosauro e forse la metafora è tutt’altro che azzardata, il SSN ad Acri è già estinto.
Qualcuno politicamente corretto obietterà: “piuttosto che niente, piuttosto, accontentati!” e, allora, se domani si compreranno le garze o i cerotti, qualcun altro replicherà, nel solco dell’indecenza ormai tracciata, “l’ospedale non chiude, possiamo medicarvi, abbiamo mantenuto le promesse!” Cari concittadini, noi continuiamo a fare il nostro lavoro, usiamo quello che ci comprano con i soldi della questua, potremo solo misurarvi la pressione, contare i battiti del cuore e curarvi la bua, se poi state, davvero, male, però, rivolgetevi al vostro Dio, lui ha tutti i mezzi necessari, noi siamo solo medici e voi solo i pazienti che ci credono, al miracolo, oppure, se vi professate civilmente agnostici, permettetevi anche voi di dire: “adesso basta!”

PUBBLICATO 08/05/2024 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1383  
Franca Sposato nuova Presidente Fidapa
Si è tenuta nei giorni scorsi la cerimonia del passaggio delle consegne della Fidapa Sezione Acri. A fare da cornice all’evento il ristorante “La Vecchia Noce”. Libera Reale, presidente uscente, ha pa ...
Leggi tutto

EDITORIALE  |  LETTO 1062  
Spopolamento, mancanza di servizi e nuove abitudini
L’appello, il grido di allarme lanciato dal giovane Angelo Scaglione, ha provocato una serie di reazioni. Tutte vanno nella stessa direzione. Occorre invertire la rotta perché Acri non diventi defin ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 7665  
Acri, tra speranze stanche e promesse vuote: i giovani tra fuga e clientelismo
Una città che parla poco, ma urla nel silenzio. Acri, distesa sulle alture della Sila, è una città che vive sospesa. Le strade sono calme, forse troppo; le piazze si svuotano presto e i bar abbassano ...
Leggi tutto

IL FATTO DELLA SETTIMANA  |  LETTO 1310  
Maggioranza alle strette
“Prima i mura e intra poi chilli e fora, prima i muri di dentro, poi quelli di fuori.” Gli acresi conoscono bene questo modo di dire che sta a significare un metodo adoperato da chi ha il potere al fi ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 599  
Biglietto di solo andata
Se guardiamo i numeri dell’ultimo report Censis-Confeoopertie sulla sulla mobilità studentesca, quello che succede al Sud somiglia sempre più ad uno spettacolo del teatro dell’assurdo. Uno spettacolo ...
Leggi tutto