P.D.D.P. Potremmo dividerli in due pomeriggi
Consiglieri comunali di minoranza
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P.D.D.P.
Potremmo limitarci a questo acronimo tanto caro al consigliere Gencarelli - che, qualche anno addietro, nel commentare la gestione del suo partito, la utilizzò pubblicamente per abbreviare la frase “Partito Democratico Di Pino” - ma per motivare la nostra decisione di abbandonare i lavori dell’ultimo consiglio comunale è necessaria una più precisa e approfondita argomentazione, anche per replicare a quanto affermato dallo stesso consigliere Gencarelli a seguito della nostra uscita dall’aula. Ma andiamo con ordine. Il consiglio comunale di lunedì è stato convocato per trattare ben 9 punti all’ordine del giorno. Punti, questi, che, comprendendo anche argomenti delicati, necessitavano di una discussione approfondita e che, si sapeva, si sarebbe protratta per diverse ore. Proprio su tale presupposto, già nella conferenza dei capigruppo, avevamo avanzato richiesta al presidente di rinviare alcuni punti non urgenti ad altra seduta e di limitare questa ai soli punti relativi all’impianto eolico “Acri” e, eventualmente, agli altri punti urgenti che dovevano essere necessariamente approvati. Tuttavia, sempre in sede di capigruppo, il presidente del consiglio, nel confermare la prassi ormai consolidata di questa maggioranza di tenere consigli “infiniti” che durano in media 10 ore (sic!), ha rigettato la nostra richiesta ribadendo che i punti all’ordine del giorno sarebbero stati 9 e non ci sarebbe stato nessun rinvio. Nel corso del consiglio, poi, alle 19:00 circa (si era iniziato alle 09:00), dopo aver trattato solo 5 dei 9 punti all’ordine del giorno, abbiamo rinnovato la richiesta di aggiornare la seduta ai giorni successivi, rinviando, così, i restanti punti da discutere e votare. Tanto sul presupposto che dopo ben 10 ore di lavori non si poteva avere la necessaria lucidità e concentrazione per affrontare i temi e gli argomenti restanti. La proposta, messa ai voti dal presidente, seppur condivisa anche da una parte della maggioranza che, consapevolmente e responsabilmente, non ha inteso conformarsi agli “ordini di scuderia”, è stata rigettata con soli 8 voti contrari e ben 7 favorevoli (di cui solo 5 provenienti da noi della minoranza). È stato proprio il rigetto, senza alcuna valida motivazione, di questa ragionevole richiesta, si ribadisce condivisa anche da alcuni colleghi di maggioranza, che ci ha spinto ad abbandonare i lavori. A seguito della nostra uscita dall’aula, il consigliere Gencarelli è intervenuto attaccando la nostra decisione, sostenendo, in estrema sintesi, che il nostro atteggiamento sarebbe stato irrispettoso, che loro (la maggioranza) sarebbe rimasta pazientemente tutto il giorno ad ascoltare le nostre critiche e, addirittura, che noi non avremmo cura dei bisogni dei cittadini. Ebbene, non possiamo accettare queste accuse da parte del consigliere Gencarelli, probabilmente rese strategicamente in quel momento per manifestare la sua fiducia incondizionata al primo cittadino e, magari chissà, scalare un po’ le gerarchie politiche interne alla maggioranza, specie dopo lo smacco inaspettato dei consiglieri più “di peso” della squadra di governo. Sono bastate poche ore a Gencarelli, infatti, per dimenticare che è stato proprio grazie a noi consiglieri di minoranza che si è mantenuto il numero legale durante la discussione relativa all’impianto eolico “Acri”. Se non fosse stato grazie a noi e alla nostra presenza, infatti, la seduta sarebbe stata interrotta e la delibera - finalizzata a dire no a questo scempio che rischia di depauperare il territorio acrese - non sarebbe stata approvata. Però in quel caso non ci pare che il consigliere Gencarelli abbia accusato di mancanza di rispetto i suoi vicini di banco che in quel momento si trovavano chissà dove. E poi, è rispettoso nei confronti dei cittadini convocare dei consigli comunali che non durano mai meno di 8/10 ore? Come può un cittadino seguire tutte le sedute consiliari se pure per i più incalliti e interessati alla politica locale è impossibile stare tutto il giorno, dalla mattina a sera, collegati davanti a YouTube? Ci dispiace se il consigliere Gencarelli è stato costretto ad ascoltare per diverse ore “le nostre obiezioni”, ma purtroppo per lui il nostro ruolo ci impone di far rilevare le cose che non funzionano nella nostra città (e, ahinoi, ce ne sono troppe) e le occasioni in cui poterlo fare - i consigli comunali appunto - sono veramente poche. Se non vuole più doversi assorbire per troppo tempo ciò che diciamo e/o ripetiamo ad ogni seduta, bene farebbe il consigliere Gencarelli, da un lato, ad impegnarsi di più nel risolvere i problemi che riguardano il nostro territorio, magari invitando a farlo anche all’esecutivo che lui sostiene, e, dall’altro, a suggerire al presidente del consiglio di evitare di convocare sedute consiliari così eccessivamente lunghe, magari spalmando i punti i più incontri, atteso che, contrariamente a quanto più volte da questi affermato, nel corso del 2024 si sono tenuti solo 5 consigli, di cui due ordinari (bilancio) ed uno aperto per discutere di ospedale. Alle luce dei fatti, dunque, il consigliere Gencarelli meglio avrebbe fatto se, a seguito del nostro abbandono alla seduta, avesse preso esempio da alcuni suoi colleghi di maggioranza - restare in silenzio - per non scadere in accuse infondate e prive di pregio nei nostri confronti. Nel frattempo noi continuiamo a sostenere che non si possono più tenere consigli così lunghi ed estenuanti e invitiamo il presidente, per le prossime sedute, a limitare i punti all’ordine del giorno affinché le riunioni si concludano in un tempo ragionevole, anche se ciò dovesse significare convocarne di più. Insomma, P.D.D.P.: Potremmo Dividerli in Due Pomeriggi! |
PUBBLICATO 16/10/2024 | © Riproduzione Riservata
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