Morte dei mestieri e trionfo dell'usa e getta
Pi Greco
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C’è un borgo tra le montagne dove quando eravamo piccoli la strada centrale brulicava di artigiani e botteghe. Una lunga vivissima strada sempre piena di giovani e bambini che imparavano da quella strada maestra di vita. La strada collegava gli antichi e medievali quartieri a quello che sarebbe diventato l’urbano moderno. Sentivi provenire dall'interno di quei laboratori artigianali il profumo della vita. Le botteghe di medievale memoria ospitavano la maestria del maestro e la vitalità del giovane apprendista che dopo la scuola passava i pomeriggi ad apprendere l'arte. Dal sarto al falegname, dal fabbro al fornaio, dall' orafo al vasellaio, dallo, stovigliaio al cantiniere, dal gelataio alle cartolibrerie dove potevi trovare pennini e vecchie stilografiche da collezione. Nella strada spiccavano i calzolai con piccoli banchetti, sempre all' opera quando avere un paio di scarpe nuove era un lusso ma anche la soddisfazione di un piacere infinito. L’era dell'usa e getta ha distrutto tutto. Non e' rimasto nulla, non si desidera più nulla perché si ha tutto. Oggetti che non valgono nulla perché senza l'essenza dello spirito che solo la mano dell' uomo può trasmettere.
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PUBBLICATO 28/11/2024 | © Riproduzione Riservata
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