IL GIORNO DELLA MEMORIA Letto 955  |    Stampa articolo

Anna Frank

Foto © Acri In Rete
Simona Cozzetto
condividi su Facebook


Anna Frank (1929-1944) scrive il suo famoso Diario dal 12 giugno 1942 al 1 agosto 1944, offrendo così ai posteri una lucida e toccante testimonianza della vita in clandestinità di una famiglia ebrea durante la Seconda guerra mondiale e della tragedia della Shoah nei campi di sterminio nazisti.
Anna comincia il suo diario quando è ancora una ragazzina libera; la famiglia, tedesca di origine, si è trasferita in Olanda dopo la salita al potere del nazismo in Germania nel 1933. Quando Adolf Hitler assume la carica di Führer (in tedesco, “capo, guida”) e dà il via alla persecuzione razziale contro gli ebrei, Otto Frank, padre di Anna, trasferisce la moglie, la figlia maggiore Margot e Anna ad Amsterdam, dove intraprende una redditizia attività commerciale.
Quando l’esercito nazista invade e occupa l’Olanda 1, la famiglia Frank è costretta a rifugiarsi in un “alloggio segreto” (in olandese, Het Achterhuis, il “retrocasa”, che è anche il titolo originale dell’opera).
Anna, che ha ricevuto il quaderno che diventerà il Diario per il suo tredicesimo compleanno, annota i fatti della sua vita e degli altri occupanti dell’Achterhuis fino a quando la Gestapo, alleratata da una denuncia anonima il 4 agosto del 1944, fa irruzione nell’abitazione nel centro di Amsterdam e arresta tutti e otto gli ebrei presenti.
Separata dalla famiglia e trasferita prima al campo di Westerbork e poi ad Auschwitz e a Bergen-Belsen, Anna muore di tifo nel marzo del 1945, tre settimane prima dell’arrivo dell’esercito inglese. La casa in cui era rifugiata Anna è attualmente un museo.
Solo Otto Frank sopravviverà ai lager, tornando in Olanda dopo la liberazione di Auschwitz. Ricevuto il Diario della figlia da alcuni amici che lo avevano in custodia, Otto Frank ne rivede alcune parti e lo pubblica nel 1947 2.
Il Diario è diventato - soprattutto dopo la traduzione in inglese - un long seller, cioè un libro che ha prolungato il suo successo commerciale nel corso di molti anni, nonché una delle testimonianze più importanti dei crimini del nazismo, al pari di opere come Se questo è un uomo di Primo Levi.
L'importante testimonianza di una ragazza che identifica un periodo cruciale nella storia dell'umanità, non deve passare inosservato, bensì permane nel tempo, come una notevole attestazione storica che nessun uomo deve dimenticare.

PUBBLICATO 27/01/2025 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

OPINIONE  |  LETTO 1171  
La storia siamo noi
Se la narrazione è “ha vinto Occhiuto, abbiamo un nuovo presidente della Regione, ha vinto la democrazia, il popolo ha votato”, io non ci sto, è tutto falso, non è così che dobbiamo permettere si scri ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 422  
I Lions di Acri festeggiano i nonni della Comunità ''Don Milani''
In occasione della festa dei nonni, i Lions di Acri hanno fatto visita alla comunità cittadina “Don Milani” per rendere omaggio agli anziani ospiti della struttura. Un momento di condivisione, affett ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 966  
Tra indifferenza e rassegnazione a perdere è la democrazia
Qualcuno a volte osa dire che il peggior nemico della Calabria sono i calabresi. Come non essere d’accordo? Una terra ricca almeno sulla carta ridotta ad essere, udite udite, una tra le più povere d’E ...
Leggi tutto

NEWS  |  LETTO 3747  
Regionali. I voti degli acresi nella Provincia. Capalbo terzo. Ecco gli eletti della Circoscrizione Nord. Scarica i risultati
Una perfomance di tutto rispetto quella del sindaco Capalbo che nella lista Pd arriva terzo grazie ai 5364 voti. Il primo cittadino intercetta ben 3mila consensi lontano dalla sua Acri dove, probabilm ...
Leggi tutto

NEWS  |  LETTO 3499  
Regionali. Capalbo il più votato, Gallo supera i mille. Scarica i risultati
Il sindaco Capalbo è risultato essere il più votato con 2359 voti, quasi tutti i voti del Pd, a seguire Gallo 1355, circa 600 in più rispetto al 2021, quindi Federico 887, Morrone 604, Straface 533, M ...
Leggi tutto