I RACCONTI DI MANUEL Letto 1252  |    Stampa articolo

Pensieri leggiadri

Foto © Acri In Rete
Manuel Francesco Arena
condividi su Facebook


Era un tardo pomeriggio domenicale di fine giugno. Il sole incendiava con i suoi raggi di un intenso rosso tutto il bucolico paesaggio.
Accese di rosso erano le acque del lago ed il cielo. Pure le montagne sempre colorate di un azzurrognolo scuro, apparivano incandescenti come vampe di fuoco, specie nelle estremità più alte.
Una quarantina di chilometri mi separavano da casa. Stavo guidando lungo una strada dritta circondata da alti pioppi che con trame di rami e foglie la cingevano tutta, dandomi l’impressione di essere nel bel mezzo di una naturale galleria verde.
Mi teneva compagnia alla radio una canzone un po' rock. Un po’ soul. Un po' country. Un po' tutto. Una di quelle canzoni voce e chitarra che ti fanno stare bene quando le ascolti perché sanno creare atmosfera. Tuttavia la musica se non regala emozioni forti, può dirsi tale?
Miriadi di mucche tranquille brucavano gli ultimi ciuffi d’erba della giornata, muovendo ogni tanto la coda per allontanare i mosconi che andavano a dargli noia.
Che fastidio dovevano essere per le povere ruminanti con il loro petulante ronzare.
In quel luogo da film western a me eppure famigliare, non mi sarei sorpreso di incontrare qualche cowboy a galoppo alla Clint Eastwod con poncho e cappello.
Quel che vedevo però era un susseguirsi di nere cornacchie che si liberavano in volo dai limiti della strada ed in lontananza, un ragazzo ed una ragazza che si abbracciavano.
L’amore, che bello! Può sembrare a volte che non sia essenziale nella vita eppure esso, l’amore, è l’essenza della vita stessa. Ero come immerso in un sogno tanta era la grazia e la placidità di quegli istanti e la cosa bella era che io ne facevo parte.
Per un attimo mi sentii quasi come una di quelle tante foglie dei pioppi che vibrava al venticello caldo estivo che sulla cappotta dell’auto, mi occludeva la vista di gran parte del cielo baciato dal tramonto. Finito il rettilineo iniziarono di nuovo le curve e man mano i panorami mutavano, così come pure le canzoni della mia playlist dell’autoradio. Il sole che adesso mi appariva chiaro ad occidente, era più stanco di prima e stava per andare a dormire dietro le vette più alte.
Il prodigio della sera stava prendendo forma ed a completare l’opera, da lì a poco sarebbero apparse le stelle e la luna.
Pensai che sebbene ne abbia scritta qualcuna di poco conto che non so neppure possa dirsi tale, certi momenti della nostra vita sono come le poesie: leggere, delicate ed a secondo dei momenti, allegre o pregne di umana “malinco-stalgia”.
Sono involucri pregni di emozioni e sensazioni che sebbene sanno prendere il volo sotto forma di leggiadri pensieri, tante volte lasciano in noi tracce che resteranno per sempre marchiate nella memoria.
Semplicemente indelebili.

PUBBLICATO 22/03/2025 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

OPINIONE  |  LETTO 1008  
La regola di una barista veneta
La medicina non è cosa diversa dal mestiere della vita di tutti i giorni, ha le sue regole, alcune di logica e altre scaramantiche e, anche per questo, forse, è una Scienza inesatta. C’è chi cede alle ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 875  
Fuorigioco urbano
Troppo spesso in Calabria ci si ritrova nella condizione di dover attraversare o ancora peggio sostare in luoghi che assomigliano tanto a dei posti di frontiera, dozzinali stazioni di passaggio della ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 3217  
La (falsa) Narrazione continua
Sull' arredo urbano, sui disservizi e sulla qualità della vita in genere, è intervenuto Luigi Caiaro, già consigliere comunale dal 2017 al 2022. “A chi non è capitato – ci dice - di discutere con co ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1448  
Anna Vigliaturo nominata Coordinatrice provinciale dell'UDC a Cosenza
È stata ufficializzata nei giorni scorsi la nomina di Anna Vigliaturo a Coordinatrice provinciale dell’Unione di Centro (UDC) per la provincia di Cosenza. La nomina è stata ratificata dal Segretario ...
Leggi tutto

RECENSIONE  |  LETTO 1146  
Una tela di parole tra radici e orizzonti
In un'epoca di frenesia e rumore, l'opera poetica “Versi e altro” di Angelo Arena, emerge come un porto di quiete e, al tempo stesso, un'onda che scuote le coscienze. L'autore, con una sensibilitaL ...
Leggi tutto