I migliori anni
Rosanna De Vincenti
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Erano più belle le nostre giornate fatte di poco, ma ricche di sostanza, la mia infanzia, la mia giovinezza vissuta nei vicoli del mio centro storico.
I giochi, "alla campana" " strega comandi colori" "Napoleone", cosi' trascorrevamo i nostri giorni, era bello sognare, era bello stare insieme, era bello sperare. Ora esiste solo facebook, Instagram, whatsapp, così si comunica con gli altri, non si gioca più, non si parla più, non ci si diverte più. Così crescono i malesseri interiori, si diventa più fragili, più isolati dagli altri, non c'è più condivisione, non c'è più comprensione. Raccontiamo ai nostri figli chi siamo stati, cosa volevamo cambiare, cosa inseguivamo, raccontiamoci, e mettiamo a nudo la nostra anima, conoscersi veramente, questo manca, parlare ma soprattutto ascoltarsi. La mia bella infanzia, sana, autentica, vera, privata di molto, ma ricca di piccole cose che mi riempivano, forse ciò che mi è mancato mi fa apprezzare ciò che ho ora. Accontentarsi, questa è la magica parola che oggi non ha valore, perché protesi ad avere di più, il meglio rispetto all' altro, questo desiderio di primeggiare, di volere molto, questa voglia spasmodica di accumulare "roba" fa perdere di vista chi siamo. Non si misura una persona da quello che ha, ma da quello che è, riempiamo di contenuti le nostre giornate, non andiamo dietro a falsi miti, non omologhiamoci, non desideriamo di avere tutto, cerchiamo di conquistare anche il poco. Stiamo diventando aridi, dimenticando da dove siamo partiti, sembrerà una frase fatta ma si stava bene quando si stava peggio, privati di tanto ma sereni. Ringrazio i miei genitori per la bella infanzia e adolescenza che ho avuto, che mi fa apprezzare tutto quello che viene, anche se è poco, ho avuto il necessario, che mi serviva per essere serena, mi sono arricchita tanto dentro, il materiale che non ho avuto è poca cosa rispetto al tanto che mi ha nutrito. Sono stata fortunata perché ho avuto una famiglia sana, con un padre che ha fatto il padre ed una madre che ci ha inculcato la parola sacrificio, ho avuto begli esempi, ecco perché non mi è difficile rinunciare. Non si deve inculcare che tutto si può avere subito, le cose vanno conquistate gradatamente, con sudore, determinazione e rispetto, solo così ciò che si ottiene ha valore. Io ho avuto begli esempi, ho cercato di essere una buona figlia, e se ci sono riuscita ringrazio loro per tutto quello che non mi hanno dato, ma mi hanno insegnato l'onestà, il rispetto, la gratitudine, e se permettete questo non è poco. Guardo a quella giovane ragazza che giocava a campana nei vicoli del centro storico con tenerezza e nostalgia per quei meravigliosi anni che mi hanno resa la donna che sono ora. |
PUBBLICATO 24/03/2025 | © Riproduzione Riservata
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