Istituto penitenziario. Si aspetta la delibera della Regione


Redazione

E’ trascorso quasi un anno e mezzo dalla delibera comunale e dall’incontro tenutosi a Roma ma ancora non si hanno notizie riguardo il costruendo istituto penitenziario. Nel gennaio 2024 la giunta comunale approvata la proposta progettuale redatta dall’ufficio tecnico.
Il mese successivo il sindaco Capalbo e i consiglieri di opposizione Zanfini e Intrieri incontravano il vice ministro della giustizia Sisto a cui il progetto, con annesso il polo universitario, era piaciuto molto. Insomma, l’amministrazione comunale ha fatto quanto era nelle sue competenze, la Regione, però, non fornisce risposte. Di un istituto penitenziario ad Acri se ne parla dagli anni ’80. Era stata individuata anche l’area, poco fuori il centro abitato in località Settarie. Non se ne fece mai nulla. Del resto come per tante altre opere; arteria a scorrimento veloce da e per Cosenza e lo Ionio, centri commerciali. All’epoca il fronte del NO, partiti, imprenditori e commercianti, ebbe la meglio. Ed oggi in molti condannano quelle scelte. Acri sempre più isolata e senza servizi. L’istituto penitenziario, per il quale “gareggia” anche Montalto Uffugo, rappresenta l’ultima chance per salvare Acri dall’isolamento socio-economico-infrastrutturale. Un’opera come il carcere porterebbe servizi e uffici e per un’area interna come Acri sarebbe ossigeno. Tutti si augurano che la Regione faccia una scelta ponderata, mirata a tutelare i centri montani sempre più verso lo spopolamento. Che faccia la Delibera per l’ok, che non ne faccia una questione politica. La classe politica e dirigente di quel tempo ha commesso gravi errori ed ha sulla coscienza alcune criticità presenti oggi. Non si può più dire NO, non si può più sbagliare. |
PUBBLICATO 14/05/2025 | © Riproduzione Riservata

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