Portate a casa i vostri rifiuti


Manuel Francesco Arena

Agosto, l’estate entra nel vivo. Questo è il mese delle grigliate, del ferragosto, delle ferie e delle gite fuori porta.
Anche la nostra montagna, di solito silenziosa e vuota, viene presa d’assalto da gitanti e pionieri delle grigliate varie. Certo, ciò è un bene per il turismo e per le varie attività commerciali del luogo. In fondo cosa c’è di meglio di vedere posti di solito “fermi”, prendere vita ed animarsi? Per il rovescio della medaglia chi vive la Sila nel quotidiano, sa che l’estate è tuttavia un coltello a due tagli e che ciò che luccica non è tutto oro. Infatti tra tanta bella gente che va a trascorrere qualche giornata tra natura e aria pura, vi è anche una sparuta minoranza che bistratta la montagna e la vede solo come un grande ristorante a cielo aperto dove poter fare ogni comodo. “Persone” egoiste e tristemente senza remore, che armate di barbecue e griglie varie, si recano nelle arie picnic o più gravemente tra i vari boschi (in molti casi per giunta appartenenti al Parco Nazionale) ed a fine giornata dopo le loro libagioni, lasciano tutta la spazzatura in loco. Niente in contrario contro i picnic, sia chiaro! Anzi credo sia una cosa bella passare una giornata a grigliare assieme a parenti ed amici purché si lasci tutto pulito quando si va via. Però altrettanto sono convinto che sia un obbligo morale non abbandonare indiscretamente lattine, bottiglie, cicche di sigarette, posate di plastica e pattume vario. Questi ultimi, i rifiuti, oltre a deturpare il paesaggio, inquinano il terreno e possono essere dannosi anche per gli animali che in quei luoghi vivono. In fondo il bosco è casa degli animali e noi non siamo altro che ospiti loro quando siamo lì. Prendere come esempio di comportamento gli stessi animali in questo contesto, i quali né sporcano e né contaminano i luoghi, è l’unica cosa buona e giusta da fare. Puntare sull’informazione, sul buonsenso, l’educazione e la coscienza di ognuno, seppur difficile da pensare, restano ancora ad oggi le uniche speranza. Purtroppo tante volte esse vengono tradite da chi nella vita fa del menefreghismo e dell’ignoranza le proprie bandiere nella vita quotidiana. D’altro canto ricoprire di telecamere l’intero Sila, vittima indiscriminata ovunque di questo tristo fenomeno, è praticamente inimmaginabile poiché essa rappresenta pur sempre l’altopiano più grande d’Europa. La soluzione come in tanti casi avviene, può stare solo nel mezzo. Ovvero in coesione tra i vari enti, potrebbero essere installate videocamere di sorveglianza nelle aree quantomeno maggiormente interessate e nei giorni festivi, procedere con capillari controlli. E’ brutto dirlo, ma alcuni non si attengono alle regole prima di tutto morali, perciò serve il pugno di ferro con pene severe e multe magari a tre zero per chi colto in fragrante. Solo così si può tutelare il nostro più grande tesoro che abbiamo. Un tesoro naturale immenso resistito nel tempo ai Bruzi, ai Romani, ai Barbari ed altre decine di popoli susseguitisi nei vari millenni che non possiamo permetterci soccomba per mano di chi dovrebbe tutelarlo oggi: ovvero i calabresi del terzo millennio. |
PUBBLICATO 02/08/2025 | © Riproduzione Riservata

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