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Tempi folli

Foto © Acri In Rete
Franco Bifano
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Continua la strage delle vittime sul lavoro. Ma questo sembra non turbare più nessuno, in fondo ci si abitua a tutto.
Qualche giorno fa sono stati quattro i lavoratori che non hanno fatto più ritorno a casa perché hanno perso la vita nei cantieri.
Si muore a Torino come a Catania, passando per Monza e Roma, in una sorta di triste itinerario geografico delle morti bianche.
Nel capoluogo piemontese è morto un uomo di 69 anni, caduto da un cestello dall’altezza di 10 metri. Quindi alla soglia dei 70 anni, non solo ancora si lavora, ma lo si fa persino in quota. Così, mentre gli anziani lavorano sospesi nel vuoto, i giovani restano a terra senza un contratto e senza prospettive. Tanto né le morti e né questo incredibile paradosso tra anziani al lavoro e giovani a spasso fanno più notizia.
Così come non fa più notizia la povertà educativa. Eppure, in Italia 1.3 milioni di minori vivono in povertà assoluta, quasi un giovane su dieci abbandona prematuramente gli studi. Sono questi i dati disarmanti di uno studio presentato al recente forum di Cernobio nel quale si sottolinea anche che nel 2024 quasi un italiano su quattro sia a rischio di povertà e di esclusione sociale, valore questo tra più alti in Europa. È chiaro che il divario socio-economico, condiziona decisamente i percorsi formativi e lavorativi dei giovani.
C'è un altro divario in Europa tra quelli più marcati, quello tra Nord e Sud con quattro regioni del mezzogiorno (ma che ve lo dico a fare!) tra le peggiori dell’intera UE per rischio esclusione sociale.
Intanto, i soldi che potrebbero servire a ridurre questa forbice e a combattere la povertà educativa finiscono altrove, in guerre assurde che si mangiano centinaia di miliardi.
Eppure, nemmeno le immagini sempre più terribili che arrivano da Gaza, che vanno ormai oltre ogni orrore e crudeltà, riescono a fermare la mattanza in corso, nè tantomeno la tracotanza del governo israeliano. Ormai, forse, solo la storia riuscirà ad attribuire le responsabilità e a condannare i colpevoli. Tuttavia, negli annali della storia al nostro paese potrebbe essere addirittura riservato un “encomio speciale”.
Non si può infatti non tenere conto dei silenzi imbarazzanti sulla strage di civili o del fatto dell'aver spalancato le porte dei nostri resort in Sardegna ai militari israeliani. Soldati che arrivano direttamente dalla striscia di Gaza nella quale il sistematico massacro di civili e bambini è continuo.
"Meriti" per il quali non possiamo che essere orgogliosi!
Benvenuti in questi tempi sempre più folli!

PUBBLICATO 11/09/2025 | © Riproduzione Riservata



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