Lettera ad una Preside del terzo millennio
Maria Paola Capalbo
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E' trascorso un mese dall'inizio del nuovo anno scolastico. Sembra un secolo. La modernita' ultima ci costringe a vivere con ritmi sconosciuti prima al nostro Essere determinando una trasformazione dei rapporti umani e delle relazioni che, a volte, risultano non più comprensibili.
Le mie competenze ( filosofiche ) mi portano ( inevitabilmente ) ad analizzare e riflettere sull'immane lavoro che le e' stato assegnato. Un peso enorme. Gestire con saggezza, determinazione, competenza e grande plasticita', una Comunita' scolastica diventata, improvvisamente e totalmente, altro. Certo, deve essere molto orgogliosa di questo. La grandezza di un essere umano si vede nella capacità di gestire la complessita' e la sua formazione e' quella più adatta a farlo. Il nostro territorio, nella difficile fase di trasformazione globale di tutte le strutture sistemiche esistenti, necessita di un Faro sempre acceso: la Scuola. A lei e' stato affidato questo difficilissimo ma fondamentale compito: illuminare le menti di una intera generazione. Solo la Scuola può illuminare, ritrovando il suo vero compito e la sua vera natura, una generazione sofferente e distratta da una tecnica disumanizzante. Le trasformazioni sono sempre dolorose ma sono il fondamento di tutti gli aspetti del vivente. Le trasformazioni determinano sempre interrogativi ma sono alla base della crescita e dello sviluppo. Tutte le trasformazioni incontrano sempre difficoltà, a volte insormontabili ma la sua libera determinazione potra' realizzare questa difficile opera. Sarà lei a prendersi cura di tale trasformazione che potrebbe essere determinante per tutti gli aspetti del vivere civile nella nostra Comunità. |
PUBBLICATO 18/10/2025 | © Riproduzione Riservata
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