Qui comando io!
Marcello Perri
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Con il consiglio comunale del 4 aprile, tutto è stato chiarito sulla questione MaB. Inutile continuare a parlare se sarebbe stato giusto o meno aderire a quella fondazione, tanto, i nostri amministratori avevano già deciso, rendendo inutile il lavoro dell'Assessore Ferraro. Mi correggo, non tutti. Uno, forse due. Quelli che negli anni sono passati da un partito all’altro senza porsi molte domande, quelli che la parola ideale non sanno nemmeno che esiste sul vocabolario. I veterani.
Quelli che fanno della politica uno strumento di ripicca. Quelli che tengono “sotto schiaffo” il sindaco. Quelli che non sono nuovi a questi squallidi giochi politici. Provate ad immaginare cosa sarebbe successo se il sindaco non avesse fatto quel discorso… Dopo quasi 5 ore di consiglio, sono uscito dalla sala consiliare a testa bassa. Triste. Deluso. Sconcertato. Nella testa rimbalzavano mille domande ma non trovavo nessuna risposta. Sono andato via, però, con una certezza: dietro quel banco, il vuoto assoluto. E continuo a pormi delle domande: ma davvero quelle persone sono i nostri amministratori? Il consigliere Bruno, il consigliere Basile, il consigliere Romagnino possono decidere per noi? E gli assessori? Sguardi persi nel vuoto per ore. Totale disinteresse. Assenti. Una banda di burattini al governo della città che ha dato i natali a gente come Padula, Giovanni Battista Falcone, Talarico. Ditemi che è uno scherzo! E il sindaco? Prima delega il suo vice che lavora a questo progetto e poi si tira indietro. Qualcosa non torna. Ad emergere, però, è un dato molto importante quanto triste: contano i numeri. Senza numeri non ci sono poltrone, senza la poltrona non sei nessuno, soprattutto in un’amministrazione come la nostra, dove vige la legge del “qui comando io”. E se c'è da sacrificare qualcuno scegliamo il vice sindaco che è l'unico che continua a metterci la faccia, ma è l'unico che dovrebbe rimanere al suo posto. Continua, così, a regnare un modo di fare politica vecchio. Vecchio e retrogrado come le persone che sono sedute su quelle poltrone. Prive di idee, di proposte. Non hanno capacità di espressione, non hanno cultura. Per non parlare poi di chi sta all’opposizione. Figuranti prestati alla politica con tanto di laurea e discorso preparato e letto male, che addirittura, si schierano con la maggioranza votando no. Chissà quale buon motivo per fare questa scelta. Che tristezza! Tutto questo lo trovo terribilmente vergognoso. Un’offesa all’intelligenza delle persone, un’offesa per il popolo di Acri che non merita questo. Questi figuranti dovrebbero chiederci scusa dimettendosi. Nessuno ci rimarrebbe male, ma soprattutto nessuno se ne accorgerebbe. "Signori e signore, viste le difficoltà e le complicazioni dell’attuale momento storico e della cittadinanza da oggi in poi tutti quelli che avranno dimostrato abilita’ doti e capacita’ essendo colpevoli di offesa alla pubblica morale saranno condannati a vivere il resto dei loro giorni nella repubblica del paese dei ciucci." |
PUBBLICATO 07/04/2016 | © Riproduzione Riservata

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