Il vero traditore è Nicola Tenuta


Movimento Acri Democratica

Nell’ultimo scritto comandato dall’ormai ex sindaco Nicola Tenuta veniamo bollati, insieme a Cosimo Fabbricatore, come traditori. Come i colpevoli di un tradimento verso qualcuno che, incondizionatamente, avrebbe dovuto godere della nostra fedeltà più assoluta.
Dimentica però questo qualcuno che nostra presenza tra i banchi consiliari non è stata una sua concessione regale, ma democratico volere dei cittadini e soprattutto che in politica più che la categoria della fedeltà conta quella della coerenza. Dal momento stesso dell’insediamento della scorsa sindacatura, abbiamo infatti considerato sacro quell’insieme di impegni presi durante la campagna elettorale con i cittadini che, speranzosi di un reale cambiamento, hanno riposto in noi fiducia e speranza. Quella stessa speranza però, col passare dei mesi, è andata via via trasformandosi in rabbia e delusione dato che, proprio il programma di governo promesso, veniva sempre più dimenticato proprio da chi ne aveva fatto solenne giuramento innanzi a tutta la città. Abbiamo cercato in tutti i modi di persuadere l’ex primo cittadino a tornare ad occuparsi seriamente del bene del nostro territorio: il tempo c’era, il programma poteva essere ancora attuato, noi ci credevamo ancora. Nessuno però aveva reale interesse a prenderlo in considerazione. A quel punto, non potevamo fare altro che opporci fermamente ad una deriva che rischiava giorno dopo giorno di compromettere sempre di più il futuro di questa città. Domandiamo oggi, Come potevamo fidarci noi di un sindaco che anziché rispettare le promesse elettorali, con la menzogna come filosofia di vita, le rinnega appena ha conquistato la poltrona? Come potevamo fidarci noi di un sindaco che, mentre 5000 cittadini protestavano davanti al municipio, preferiva fuggire via abbandonandoli alle loro vane urla? Come potevamo fidarci noi di un sindaco che, forse per non mettere in imbarazzo lo stesso commissario Scura, si è opposto alla nostra richiesta di celebrare un consiglio comunale aperto sul nostro ospedale proprio alla presenza di Scura e del presidente Oliverio? Come potevamo fidarci noi di un sindaco che, anziché concentrare la ricchezza sul territorio affidandosi ai validi professionisti acresi, si affidava a tecnici "stranieri" per centinaia di miglia di euro? Come potevamo fidarci noi di un sindaco che, per conservare ancora una volta la sua poltrona, ha preferito "distruggere" una fetta di futuro di questa città rinunciando alla adesione al MaB Sila? Come potevamo fidarci noi di un sindaco che, con una scellerata rinegoziazione dei muti, farà gravare sulle tasche degli acresi un maggior debito per circa 3 milioni e 600.000 euro? Come potevamo fidarci noi di un sindaco che, non fosse stato per l’intervento della nostra opposizione in consiglio, avrebbe fatto spendere alle casse della città, parzialmente ancora al buio, 80.000 euro solo per illuminare via Copernico? Come potevamo noi sostenere questa deriva personalistica e affaristica della cosa pubblica? Come potevamo noi continuare a dare la fiducia a chi al bene della cosa pubblica ha sempre preferito quello personale? Domandiamo oggi, chi è il vero traditore? Siamo convinti che i cittadini abbiano già la risposta. |
PUBBLICATO 17/02/2017 | © Riproduzione Riservata

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