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La veneranda Fabbrica

Foto © Acri In Rete
Libera Associazione Cittadini Acresi
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In Italia vi sono enti che si occupano della conservazione dell’immenso complesso di opere monumentali di valenza storica, artistica e religiosa, Patrimonio dell’Umanità, come il Duomo di Milano o la Basilica di San Pietro. Sono le cosiddette Venerande Fabbriche, di cui fanno parte artigiani specializzati, con competenze acquisite e tramandate fin dal medioevo.
Noi ad Acri abbiamo molto modestamente altre tipi di Fabbriche di Cattedrali… nel deserto, però! Ricordiamone brevemente qualcuna: piazza Beato Angelo (rifatta 2 volte e non ancora terminata); la caserma dei Carabinieri; la colonia Varrise, di cui rimane solo lo scheletro; l’impianto di illuminazione pubblico di Serricella; l’ascensore mai entrato in funzione; la SS660 (?); il teatro comunale(?); la Sibari-Sila; il Palazzetto dello Sport, che il l’ex Sindaco Tenuta aveva assicurato il suo completamento entro l’estate scorsa, ma per il quale ci sarebbero delle anomalie procedurali che l’ANAC farebbe bene ad indagare. Per decenza ci fermiamo qui.
Accanto a queste incompiute, vi sono altre “fabbrichette” più piccole, come la manutenzione straordinaria di impianti e opere pubbliche.
A fine settembre 2015 abbiamo chiesto il ripristino del tavolame del “fulmine a ciel sereno” (voluto dalla prima giunta Tenuta), della villa comunale “Gazebo”, rovinato dalle intemperie e dalla mancata manutenzione di anni.
Dopo “solo” 8 mesi (maggio 2016) finalmente i lavori hanno inizio. Il tavolame è stato acquistato da un rivenditore locale ed è stata utilizzata manodopera comunale, proprio come avevamo suggerito noi.
Per aiutare gli uffici comunali, fornimmo anche un preventivo di spesa, che, inutile dirlo, l’amministrazione ha sforato ampiamente (di oltre 3 mila euro). I lavori sono andati a rilento fino a settembre scorso.
Ora sono sospesi senza apparente motivo, forse non hanno i pennelli per passare l’impregnante? Ad oggi (aprile 2017) la situazione è quella mostrata nelle foto.
Le transenne ormai sono parte integrante dell’arredo urbano, proprio come piaceva alla defunta amministrazione Tenuta. I nostri concittadini giudichino con spirito critico tutte le promesse fatte e non mantenute, noi ci asteniamo dal farlo, sempre per decenza.







PUBBLICATO 22/04/2017 | © Riproduzione Riservata





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