Opinione Letto 1410  |    Stampa articolo

Figurelle!

Son of gun
Foto © Acri In Rete
DOMANDA N° 1
Ma quelli del galà di beneficenza stanno ancora contando i soldi raccolti? Ci piacerebbe sapere quanto la borghesia acrese è riuscita ad elargire per le popolazioni colpite dal maremoto!
A liste elettorali pubblicate è manifesto che era un Galà elettorale, altro che beneficenza e altruismo.

DOMANDA N° 2
Ma si credono dei santi questi candidati?
Le "figurelle" che già entrano nelle nostre case, i famosi santini che ritraggono i candidati in pose sorridenti, rassicuranti, eleganti, pulite e ammiccanti l'indeciso elettore, stanno aumentando di numero e, quando sono corredate da curriculum, fanno apparire l'aspirante consigliere come un fenomeno della natura che ha in tasca i miracoli per questo paese e si gioca la faccia da subito su un rettangolino di cartoncino colorato. Questa nuova cultura che pone l'immagine al di sopra del contenuto, tanto portatrice di una scarsezza di sostanza, è quasi un invito ad una moderna e furente iconoclastia acciocché questi candidati si sentano meno santi capaci di prodigiosi azioni per questo paese e più uomini che, candidandosi, si sono presi una non irrilevante responsabilità di dirsi possibili amministratori della cosa pubblica.

DOMANDA N° 3
Quali condottieri, ideatori di stratagemmi talmente fumosi quanto inutili, hanno riempito le liste elettorali per le prossime elezioni amministrative?
I vari partiti hanno tirato giù nomi improponibili e voltagabbana.
Nipoti di onorevoli tappano buchi lasciati vuoti dall'inflazione di vocazione socialista.
Padre e figlia in due liste diverse a sostegno dello stesso candidato a sindaco; in baffo al detto che le colpe dei padri non ricadono sui figli, ma rappresentando uno dei rari casi in cui le colpe dei padri diventano azioni e peccati ancora più neri dei figli.
Con la canna del gas in bocca hanno stilato le liste; con la canna del gas questa enorme mole di candidati soffocherà il paese.

IMBONIMENTO
Ha un cesto di rugiada
il ciarlatano del cielo
.
Giuseppe Ungaretti

Non me ne voglia il maestro Ungaretti per il furto di queste splendide parole che, da attentatore della letteratura, affianco ad un tema ipocrita e prosaico come la campagna elettorale, ma il ciarlatano del cielo dovrebbe tirar giù il suo intero cesto di perturbazioni per lavare e purificare i ciarlatani della politica che, da destra a manca, popolano e fanno tremolare di disgusto questo nostro paese.

PUBBLICATO 12/3/2005

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