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Isola pedonale.

Giuseppe Fiore
Foto © Acri In Rete
Come cittadino innamorato di Acri e come studente di architettura ormai prossimo alla laurea, sento il dovere di intervenire nel dibattito sulla questione "isola pedonale".
Ho sempre considerato il progetto del Prof. Pisani per Piazza Sprovieri-Annunziata il migliore tra quelli in gara nel concorso indetto dalla passata Amministrazione, anche se la realizzazione mi ha deluso in alcuni aspetti, specie nella resa dei materiali e della misera presenza di alberature e vegetazione in genere che, va ricordato, se ben utilizzati, possono adempiere a richieste bio-climatiche. Ma un po' tutto l'insieme mi risulta troppo "schiacciato" a terra, come se fosse stato pensato solo come una vista dall'alto. Per non parlare del "fulmine a ciel sereno", luminoso, accattivante e dinamico nei render di progetto, ma fiacco e spento, un semplice segno a terra nella realizzazione.
La Piazza, comunque, resta un'opera valida, dal disegno moderno, degno dell'epoca in cui viviamo, in special modo se paragonato col "pastocchio", con persino venature vernacolari e post-moderne, oserei dire "rozzo e tamarro" del Viale (alias "sopra l'orto") e della Piazza Matteotti, tipica espressione provincialista dell'architettura, purtroppo tipicamente italiota. Non riesco a credere che le due piazze abbiano avuto la stessa firma! Viva la coerenza!
Queste considerazioni, molto probabilmente, non sono condivise da buona parte dei cittadini acresi, convinti che ha valore artistico solo ciò che è (o che sembra) antico (o vecchio), rifiutando l'architettura moderna preferendo soluzioni folkloristiche e pseudo-storicistiche. Niente di nuovo: la storia dell'arte e dell'architettura ci insegna che anche geni indiscussi come Brunelleschi, Michelangelo o Borromini, spesso non venivano compresi dal "popolo", magari perchè considerati troppo "rivoluzionari" (ma estremamente "moderni").
Analizzando, invece, gli aspetti urbanistici e di viabilità, ho sempre criticato la scelta dell'isola pedonale "totale", poiché ho sempre inteso il concetto di "piazza" come luogo di interscambio culturale, sociale ed economico, e non come un semplice "slargo" chiuso in se stesso.
A mio avviso, è assolutamente sbagliato considerare i mezzi di trasporto estranei alla vita di una Piazza: esistono molti esempi di Piazze moderne dove i mezzi passano sopra, sotto, di lato... Per questo motivo avrei mantenuto l'isola pedonale solo per il Viale e la Piazza Matteotti (magari con un parcheggio sotterraneo, se possibile) e avrei concesso il passaggio delle auto nella piazza antistante la chiesa, ben incanalate in due carreggiate distinte (di materiali e quote idonee e differenti da quelle della piazza) una in direzione Viola-Ospedale e l'altra verso Caccia-Centro storico. In questo modo, probabilmente, non si sarebbe persa la vitalità della piazza evitando l'effetto desolante da quadro metafisico alla De Chirico (solo il popolo colorato e in festa della sinistra ha dato nuova linfa alla Piazza!), pur non rinunciando ad una sicura riqualificazione, senza conseguenze drammatiche per le attività commerciali contigue. Ed inoltre si sarebbe potuto continuare a sperare nella "riesumazione" del torrente Calamo, vergognosamente e barbaricamente "seppellito" da tonnellate di asfalto e cemento, oggi asse stradale purtroppo indispensabile alla viabilità cittadina.
Per tali motivi invito anche Gianluca Garotto, webmaster di questo bellissimo sito, ad inserire nel sondaggio sulla questione "isola pedonale" anche la mia proposta: riaprire la Piazza al traffico apportando però modifiche minime ma necessarie, evitando perciò di ritornare allo slargo-parcheggio del passato.

P.S.: queste considerazioni non sono dettate dalla mia nota appartenenza politica, ma solo dall'amore per il mio paese, la mia terra, le mie radici.

PUBBLICATO 24/5/2005

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