Opinione Letto 1049  |    Stampa articolo

Cattiva distribuzione dei posti di lavoro.

Lorenzo Infantino
Foto © Acri In Rete
Cari lettori, non voglio esporre una querelle storica sulle vicissitudini Acresi!
Quello che mi preme è, raccontare in questo articolo le mie considerazioni sulle occupazioni politiche dei posti di lavoro nel pubblico impiego e non.
Siccome c'è sempre un gran parlare di come ha fatto quello a prendere quel posto di lavoro, e via dicendo...., la prima cosa che salta ai miei occhi è la cattiva distribuzione dei posti di lavoro a vantaggio di alcuni nuclei familiari a danno di altri.
Non entro nel merito dei concorsi pubblici, ma piuttosto in quello delle assunzioni senza criterio di sorta; mi spiego: è davanti agli occhi di tutti la CATTIVA DISTRIBUZIONE dei posti di lavoro,gente sbagliata al posto sbagliato e viceversa.
Ed è il cittadino Acrese, fuori da queste logiche di CASTA ,a soffrire in silenzio, aspettando il suo turno per qualche lavoro occasionale o qualche briciola che arriva col contagocce.
La mia esperienza familiare testimonia tutto ciò, infatti dopo ventanni di precariato, mio padre è stato preso in pianta stabile dall'Afor, crescendo con dignità un nucleo composto da sei persone; mentre intere famiglie, legate a questa o quella parte politica, occupavavano impieghi pubblici con criteri del tutto sconosciuti.
La cosa, oltre che creare squilibrio tra le parti, crea una totale mancanza di senso civico e fiducia nelle istituzioni locali. Penso inoltre, che tutti aspirino a farsi una posizione, ma questo deve essere dettato non da amicizie politiche, bensì piuttosto da professionalità e competenze specifiche.
Il meridione d'Italia soffre di questa mancanza di selezione, avendo trasformato la stessa società in coloro che restano perchè agganciati politicamente; quelli che invece, liberi professionisti o commercianti, rischiano a loro spese, vengono criticati se avanzano economicamente. Mentre non si pensa a tutti quelli che lasciano il nostro paese perchè tagliati fuori da ogni logica d'appartenenza.
Se poi guardiamo alla travagliata economia Acrese, che viene alimentata dai soldi che arrivano dagli emigranti il quadro si fa nettamente più nero. Solo un'equa distribuzione dei posti di lavoro può rimettere in carreggiata interi nuclei familiari lasciati in balia di se stessi, il tutto condito da una trasparente ed obiettiva selezione.

PUBBLICATO 25/5/2005

© Riproduzione Riservata  E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di sue foto (© Acri In Rete) presenti in esso.

Ultime Notizie

News  |  LETTO 2882  
Il presente vivente!
Anche questo anno il presepio vivrà in quel di Padia, precisamente alla scuola elementare del centro storico, il 2 gennaio alle ore 17.00.
Leggi tutto

Foto  |  LETTO 2678  
Momenti di Natale.
Il presepe nella tradizione popolare acrese.
Leggi tutto

Opinione  |  LETTO 2584  
Viva l'Italia!
L'Anas ha scaricato una decina di giorni fa, su di uno slargo della ss 660 a fianco della ormai famosa "baracca dei guardiani della frana", un'intera camionata di sale.
Leggi tutto

News  |  LETTO 2186  
"Calabria Cinema in Bianco e Nero".
Inizia oggi la rassegna "Calabria Cinema in Bianco e Nero" patrocinata dalla Provincia di Cosenza, legata al 1° premio cinematografico "Amedeo Nazzari".
Leggi tutto

News  |  LETTO 2842  
Quel ristorante diventato preda delle celebrità.
Sono tanti nella storia di Acri gli atti di generosità di quanti hanno abbandonato la città in cerca di fortuna altrove.
Leggi tutto