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Il destino infausto del signor Feraco e gli appunti grammaticali del suo misterioso alter-ego …

Mirko De Maldè
Foto © Acri In Rete
Ultimamente in internet si trovano cose bizzarre, sulle quali vale la pena di soffermarsi un attimo, per non lasciar cadere simili genialità nell'oblio a cui sono, forse fortunatamente, comunque destinate.
Il buon sig. Feraco, in una analisi sul suo sito (acri.info) circa l'operato di un Senatore della Repubblica che ha svolto il suo dovere, si lascia sopraffare dalla nostalgia di tempi passati condita con la ancora viva delusione della sconfitta elettorale.
Egli, infatti, sostiene, ad un certo punto del suo saggio, che la beneamata prole di cotanto senatore, giacché si sono visti realizzati alcuni impegni verso la collettività ( ma cosa deve fare un politico se non espletare tali doveri?), doveva rimanere in carica vita natural durante, trattando il potere di gestione della cosa pubblica come un premio serietà. Non solo; il fatto che tale continuità non si sia realizzata non è, secondo il Feraco, dovuta ad una sconfitta succeduta ad una democratica votazione, bensì è frutto del destino beffardo ed avverso, che non ha reso realizzabile questo sogno idilliaco. Quasi come se il voto di novanta persone non abbia la dignità di essere chiamato legittimo o democratico. Lasciamo perdere la "pezza a colori" finale di questo articolo dal nome "le promesse elettorali", e riteniamoci fortunati che il massimo esponente della parte politica tanto amata da Feraco abbia trovato una nuova collocazione ai vertici, altrimenti chissà quali altre appassionate arringhe sarebbe comparsi sul suddetto sito … Ma le cose strambe su internet ultimamente non finiscono qui.
Debbo, infatti, altresì discostarmi dalla risposta del sito della controparte del Feraco (lastoriasiamonoi.com), sebbene sia una risposta relativa ad un'altra questione sollevata dal webmaster crociato.
Questo mio discostarmi avviene per motivi semplici: Feraco si firma, ha la decenza di mettersi in gioco in prima persona, prendendosi le responsabilità di ciò che scrive; il suo alter-ego, diversamente, rimane nascosto nell'ombra di una fantomatica redazione, non prendendosi (forse per troppa modestia…) personalmente la responsabilità di certe affermazioni e di critiche, come l'ultima, quantomeno di cattivo gusto, nonché denigratorie e, a mio parere, di basso livello.
Intanto firmarsi con nome e cognome è segno di un po' di onestà intellettuale che non guasta mai; sul merito invece, criticare la forma grammaticale di una persona che esprime una opinione non si addice ad un sito il cui colore predominante è il rosso. Si poteva rispondere in mille modi o tacere alle affermazioni di Feraco, ma si è scelto di attaccare la sua supposta (perchè capita a tutti di sbagliare) incapacità o ignoranza grammaticale, svilendo il dibattito e disconoscendo anche la libertà dell'individuo, quant'anche lo sbaglio fosse sintomo di effettiva incapacità, di non conoscere del tutto la lingua italiana ma voler, ad ogni modo, esprimersi senza che alcun professore lo corregga, nonché pretendere da chi di dovere una risposta in merito alla questione sollevata, e non una presa in giro istituzionale.
Speriamo in un futuro di confronti più aperti e maturi.
Con questo concludo, cogliendo l'occasione per lodare, proprio in questo contesto, il sito acrinrete.info, porto franco di questo confronto virtuale ormai avviato; un sito ricco di risorse umane, di libertà e di carattere, di persone che hanno saputo dimostrare forza e coesione seppure nella distanza, al partire dal webmaster Gianluca fino a tutti gli amici del forum e della chat.
Viva la libertà e viva l'amicizia!

PUBBLICATO 17/7/2005

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