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In risposta a Tenuta.

Sinistra Giovanile
Foto © Acri In Rete
È davvero da incivili opportunisti trascinare chi non vuole in simili discussioni, ma talmente tanta è la rabbia per una accusa tanto infamante quanto ingiusta, che non possiamo esimerci dal rispondere all'articolo di Raffaele Tenuta dal titolo "Una festa indecorosa". Eravamo abituati ad articoli da basso profilo politico, insensati e goffi da risultare quasi risibili, ma non ci aspettavamo una simile meschinità. La sua pochezza, innanzitutto, ci lascia davvero basiti, la sua scempiaggine ed immaturità, politica e non solo, ci lasciano l'amaro in bocca e un senso di schifo che non potremo mai far finta di non sentire. Siamo a dir poco sdegnati ed offesi, in primis come cittadini per il gesto abominevole di Tenuta, e poi come partito per l'infondatezza di accuse che non rispecchiano affatto la nostra volontà, proprio per la vicinanza alla tragedia e al momento commemorativo, di ricordare con coscienza e discrezione la figura di una ragazzo di Acri che tutti conosceva e la cui scomparsa ci ha lasciato senza parole. Non abbiamo voluto strumentalizzare, come invece fa disgustosamente il signor Tenuta, una tragedia di simile portata per riuscire a scrivere un articolo raccapricciante ed insensato. Il dolore rimane in tutti noi, seriamente, e nella comunità, che pure deve andare avanti. Abbiamo partecipato al lutto cittadino e non crediamo di dover dire che ognuno ha il suo modo per ricordare, per soffrire, per meditare, per partecipare ad un dolore che non può aver lasciato certo indifferenti, come invece sostiene biecamente l'articolo suddetto.
Una festa è un momento di gioia, ma anche di distrazione, di incontro, unione e anche di ricordo, al di là dei trascurabili giudizi in merito alla presunta mediocrità, giudizio che possiamo anche accettare, pur non condividendolo. Non sarebbe stato certamente di maggiore aiuto, a chi in questo momento soffre, una settimana di "silenzi assordanti", che non avrebbero fatto altro che aumentare un già immenso dolore; e comunque chi soffre lo fa fra se e se, nel silenzio o nel rumore, e non ha bisogno affatto di finti paladini che difendano un silenzio collettivo, un lutto forzato e prolungato oltre le ragionevoli necessità di una comunità che soffre insieme ad una famiglia; nessuno ha rivendicato tale silenzio, a nessuno serve tale silenzio, pur nella mestizia che accompagna questi momenti. Chi non capisce queste cose non sarebbe neppure degno di una risposta, chi sfrutta tali situazioni per firmarsi "Responsabile Azione giovani" necessità una risposta: non stimiamo affatto una persona con una tale mancanza di valori, rispetto, onestà, e maturità; la nostra stima è zero, e non potremo mai ammettere un dialogo con una forza politica che abbia un simile responsabile.
Ci scusiamo, davvero sinceramente, con tutti quelli che non avrebbero mai voluto che una situazione simile diventasse oggetto di polemica. Ci scusiamo con la famiglia, sperando non abbia risentito del colpo che questa polemica, insensibilmente, le getta contro, ci scusiamo con tutti quelli vicini a Piero, che avrebbero voluto pace, e che invece vedono scontri. Non abbiamo potuto fare a meno di rispondere; speriamo almeno di averlo fatto a nome di quante più persone possibili, fuori e dentro la nostra organizzazione, in modo giusto e corretto.

PUBBLICATO 2/9/2005

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