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                          Domenica 18 settembre ore 18 circa.
  Il Senatore Trematerra non si fa attendere più di tanto, entra in piazza 
  con passo pigro e abbigliamento altrettanto inoperoso (polo blu e pantalone 
  chiaro), da cittadino qualunque che dopo un pomeriggio di fine estate trascorso 
  nel dormiveglia, magari ingannato dal sottofondo televisivo di calcio domenicale, 
  decide di attendere l’ora della cena in piazza.
  Entra in piazza con un insolito sigaro stretto tra l’indice e il medio della 
  mano destra e la sistemazione ideale per scambiare due parole, non può che essere 
  un tavolino sotto gli ippocastani del bar posto ai margini di piazza Annunziata.
  Per rompere il ghiaccio butto lì la domanda se questa è la piazza simbolo di 
  cinque anni di governo di centro destra, se della passata amministrazione non 
  resta altro che una valanga di lavori pubblici
  “Credo che noi del centro destra abbiamo lasciato un paese con delle 
  opere mai realizzate da nessun Governo di centro sinistra; abbiamo realizzato 
  quello che tutti conoscono dalla villa comunale all’anfiteatro, a questa bella 
  piazza a questo corso, una serie di opere che non abbiamo promesso durante la 
  campagna elettorale scorsa ma che abbiamo realizzato. Adesso abbiamo lasciato 
  un comune con circa 44 miliardi di attivo e tutto quello che è stato speso per 
  queste opere è stato speso per conto dello Stato, per conto della Regione, non 
  ci sono interventi da parte del comune, il comune ha impegnato pochissime risorse 
  e, ancora, deve realizzare due grandi opere che realizzeremo con tutte le difficoltà 
  che ci vogliono”
La prima impressione di inoperoso pensionato che affronta la domenica pomeriggio 
  in piazza, lascia il posto al politico, al Senatore con un curriculum che va 
  dai due mandati come consigliere regionale alle due poltrone di assessore regionale 
  occupate prima di diventare Senatore della Repubblica e per il suo partito l’UDC, 
  Segretario Regionale in Calabria, commissario straordinario per la Puglia 
  e Responsabile Nazionale del Dipartimento Elettorale; insomma un politico che 
  può dire: due grandi opere che realizzeremo con tutte le difficoltà e, anche 
  per due inesperti giornalisti come noi, queste parole sono un invito a nozze 
  e non possiamo che incalzare il Senatore sull’argomento Statale 660 e Palazzetto 
  dello sport.
  “La 660 la realizzeremo siamo in fase di progettazione esecutiva 
  e da qui si va all’appalto”
  
  Il centro sinistra attualmente al governo non è dello stesso parere Senatore?
  “È strumentale, perché il centro sinistra non capisce che fare una 
  galleria oggi come oggi sarebbe una spesa enorme e non ne vale la pena. Il tracciato 
  c’è, la conferenza dei servizi l’ha approvato; il Comune, la Provincia, la Regione, 
  l’Anas, è tutto fatto! Voler mettere un paletto: galleria si galleria no, è 
  un fatto strumentale, è un fatto per dire che il centro destra non ha realizzato 
  la strada che voleva: la strada appartiene al centro destra e appartiene al 
  senatore Trematerra e alla comunità di Acri”
Le parole sono chiare e lui non si tira indietro; dice realizzeremo, al governo 
  c’è la sinistra, ma lui sa che realizzerà che contribuirà 
  a realizzare, perché è quasi una promessa, è quasi la caparbietà 
  di chi vuole lasciare un segno indelebile in questo suo paese natale. Lui non 
  smentisce questa nostra impressione:
  “Ho voluto lasciare qualcosa ai giovani, ho voluto dire ai 
  giovani che io non provengo da una famiglia ricca, io vengo da una famiglia 
  di operai che ha fatto sacrifici per guadagnarsi la pagnotta, ho solo avuto 
  la fortuna di i inserirmi in un contesto nazionale, sono stato in questo paese 
  da ragazzo, non c’era nulla ho sofferto la mia gioventù in questo 
  paese e, adesso, voglio renderlo bello accogliente per i giovani che devono 
  rimanere qui”
Per l’altra grande opera Senatore?
  “per il palazzetto dello sport abbiamo il primo e il secondo 
  lotto, 1miliardo e 600 milioni”
  Nel secondo lotto cambieranno i progettisti?
  Un momento di pausa e uno sguardo diretto verso di me, quasi a volermi lasciare 
  intendere che non si fa prendere in castagna così facilmente, che non 
  conviene andare a cercare facili e insulse polemiche sugli attuali progettisti 
  del palazzetto dello sport:
  “Lei non può farmi una domanda del genere, io faccio 
  venire i finanziamenti e il resto non mi riguarda non intendo rispondere sui 
  progettisti, in quanto è un problema che può toccarmi personalmente 
  e l’amministrazione comunale può fare quello che ritiene opportuno 
  ed è un problema loro e in coscienza io so che ho fatto avere un primo 
  finanziamento e adesso ne ho fatto avere un altro, l’opera si può 
  realizzare, io non ho fallito in nessun tipo di promessa, ho promesso e ho fatto 
  avere”
Quasi come in un’intima riflessione aggiunge che “è cambiato 
  il modo di fare politica ad Acri, certo che è cambiato quando una amministrazione 
  che subentra non rispetta i progetti che ha fatto l’amministrazione precedente”.
  Il riferimento è chiaro ai PSU, i progetti di sviluppo urbano, alla piazza 
  Beato Angelo, alla demolizione e ricostruzione della Scuola Media Padula “progetti 
  che sono stati dati in base ad un bando e ad un concorso perché il progetto 
  del PSU, non si illudesse la sinistra, non si può toccare la piazza Beato 
  Angelo si deve fare, la scuola si deve costruire perché noi abbiamo partecipato 
  con un progetto insieme a tutti i comuni della Calabria e noi siamo stati valutati 
  i primi, vale a dire che hanno valutato che và bene la piazza, che il 
  turismo religioso è quello che tira e dobbiamo offrire ai pellegrini 
  un’accoglienza adeguata e quindi sulla base di questo la commissione regionale 
  ha ritenuto che questo progetto è valido, come si fa allora? In un bando 
  di concorso vinco io e vai a lavorare tu al posto mio?”
Interrompe il fiume di parole per riaccendersi il sigaro, restiamo in silenzio 
  per un momento e rifletto se è il caso di chiedergli un giudizio politico 
  sulla Giunta comunale, la domanda la butto lì fuori scaletta, la risposta 
  è draconiana: “Sono pochi mesi, ma da quello che vedo 
  il giudizio è lo stesso che si può dare sull’Amministrazione 
  Regionale: ha fatto in pochi mesi tanti guasti. Il centro sinistra ha ripreso 
  personaggi che il centro destra riteneva non idonei; ma voglio aspettare sono 
  ancora pochi mesi di governo”
Ritiene che dietro le scelte del centro sinistra ci sia un Grande Vecchio?
  L’assist di questa domanda lo coglie un po’ di sorpresa, il sigaro ritorna a 
  spegnersi stretto tra l’indice e il medio, una leggera smorfia stira il baffo, 
  forse un sorriso e senza riflettere spara: “Mah! Preferisco non 
  dire, qualcuno ritiene l’amico Angelo Rocco un saggio se lo ritengono tale contenti 
  loro!”
  
  Forse nella sua visione politica la sinistra sta tutta in questa risposta, ma 
  senza voler innescare polemiche, gli chiediamo cosa pensa del neo consigliere 
  Barone che si è dichiarato indipendente:
  “Barone? Può darsi che sia la decisione di un momento, venendo fuori 
  da una lista civica ha ritenuto opportuno di mettersi da indipendente, senza 
  voler dare un giudizio di coerenza o meno, l’amico Barone troverà la strada 
  della coerenza”.
  
  Coerenza Senatore?
  “Le incoerenze in un giovane mi danno tristezza; rispetto tutte 
  le posizioni politiche purché c’è coerenza, non è il caso di Barone, ma non 
  rispetto l’incoerenza di chi salta da un banco all’altro di chi è alla ricerca 
  di una qualche cosa che non trova, la politica, come tutte le cose della vita, 
  vuole pazienza, attesa, ci sono momenti felici e meno felici; porto un esempio 
  a questi amici di Acri, abbiamo avuto un nostro concittadino che è morto, Arena, 
  che è stato un grandissimo esempio una persona che ho sempre stimato perché 
  Arena quello che professava lo realizzava, aveva il suo modo di veder le cose, 
  pulite; il suo modo di fare senza scendere a compromesso; con grande stima lo 
  ricordo.
  Così trovarsi con una persona che parla di un progetto, partire per realizzare 
  insieme un progetto e poi questo progetto svanisce….”
  
  Si riferisce ad Acri Nostra? È stata questa alleanza del secondo turno delle 
  elezioni comunali che non ha funzionato?
  “Cosa non ha funzionato? Nel partito c’è chi cerca di trovare dei 
  colpevoli, io credo che colpevoli siamo tutti; un comune come il nostro che 
  è di sinistra e si perde per 50 voti ma diciamo pure per 100 voti, non è una 
  sconfitta sono incidenti di percorso e di valutazione; ha influito l’effetto 
  della vittoria alla Regione, una lista civica senza senso che ha colpito il 
  centro destra uno (il dott. Ferraro leader di Acri nostra) che proviene dal 
  centro destra e che sta e bivacca col centro destra, avremmo potuto vincere 
  al primo turno questa lista ci ha penalizzato al primo e al secondo turno. Io 
  non ho scrupoli sulla coscienza il mio parere era apparentamento no mai, però 
  io sono democratico, ho detto decidete voi e questa è stata una causa; poi c’è 
  qualcuno che all’esterno ha lavorato per scardinare questo paese, ma io ora 
  rispetto il risultato delle urne e aspetto quale segnale lancerà la sinistra 
  voglio vedere; ho fatto avere 1 miliardo e 600 milioni (parlo in lire) per bitumare 
  tutte le strade di Acri a tappeto, ho mandato altri 600 mila euro per questo 
  anno più altri 500 mila euro vale a dire 2 miliardi e 200 milioni di lire, perché 
  se penso ad Acri faccio avere i soldi per Acri centro e le frazioni per bitumare 
  le strade, ma io non sto vedendo le strade di Acri bitumate a tappeto!
  Per cosa e come vogliono utilizzare questi soldi?”
  
  Queste domande le giriamo all’attuale Amministrazione comunale?
  “È tutto agli atti i miliardi sono in cassa così come i 600 milioni 
  per la copertura della Basilica del Beato Angelo, gli 80 milioni per la Chiesa 
  dell’Annunziata così come gli 80 milioni per sistemare la chiesa di Padia, cosi 
  come a San Giacomo per sistemare la chiesa soldi che arrivano dal governo…ci 
  sono atti non parole, non ho fatto parole”
Come un contabile mette le cifre in colonna; penso che conviene spegnere la 
  calcolatrice, guardo Gianluca cercando un’intesa o un suggerimento, consulto 
  i miei appunti, la scaletta è saltata, erano previste 6 domande, ma parlando 
  parlando ci siamo distesi al punto tale che domande e risposte sono nate spontaneamente. 
  Voglio chiedergli della sua attività parlamentare, da dove partire? Dalle 
  sue iniziative legislative, tra cui il trasferimento di aree demaniali ricadenti 
  nel territorio della regione Calabria, al patrimonio disponibile per la cessione 
  ai privati:
  “Noi abbiamo alcune aree in questa nostra regione, tipo l’area 
  di Rossano e poi il Tirreno dove nel corso del tempo, 30 40 anni, hanno abusivamente 
  costruito, mentre sullo Ionio ci sono più insediamenti privati sul Tirreno 
  ci sono insediamenti turistici (alberghi ristoranti), io credo che dopo 40 anni 
  non possiamo andare a demolire ciò che c’è, chi c’ha 
  coraggio lo vada a fare! Quindi è bene che si vada a razionalizzare; 
  in effetti alcune iniziative c’erano state per recuperare ma non si può 
  pretendere il prezzo di oggi del suolo dobbiamo partire dal momento in cui hanno 
  occupato il suolo stesso con una rivalutazione e questa sta andando in porto. 
  Sulla parte di Rossano qualcuno si è ribellato (il sindaco ma non i cittadini) 
  e allora io mi chiedo: se tu sindaco oggi ti ribelli ma ieri hai richiesto alla 
  regione i soldi per le strade e servizi per rendere vivibile questo demanio 
  dove abusivamente si era costruito, ora c’è una contraddizione 
  se ti ribelli a questo condono, ci sono atti formali in cui il sindaco Caputo 
  disse alla Regione voi dovete portarmi strade e servizi (fogna) se riteneva 
  ieri un abusivismo edilizio aveva tutti i poteri di mettersi la fascia e demolire, 
  oggi non lo può fare a distanze di 25-30 anni”
  
  Vorremmo avere più dati per capire quali aree demaniali saranno effettivamente 
  trasferite ai privati, ma al momento non abbiamo questi dati e non possiamo 
  che chiedere a che punto sono queste pratiche:
  “credo che siamo nella fase di istruttoria delle pratiche, 
  si definiranno dopo un lungo iter, mi auguro ci voglia qualche mese”
Senatore come vede un ritorno al proporzionale?
  “Il ritorno al proporzionale lo giudico positivamente, ho delle 
  perplessità che metterò sul tavolo domani (lunedì 19) in una riunione politica 
  con i segretari nazionali; dubbi su eventuali collegi regionale che giudico 
  troppo ampi con conseguente pericolo di corruzione e di eccessive spese elettorali, 
  perché nell’affrontare una campagna elettorale a così largo raggio c’è un impegno 
  di risorse non indifferente”.
  
  L’UDC però non ha una posizione unanime
  “È ovvio che nel mio partito c’è un ventaglio di proposte, un confronto 
  è naturale; io le sto dicendo che domani cercherò di presentare una proposta 
  su collegi provinciali limitati territorialmente ad un ambito più stretto”.
  
  Cambiare il sistema elettorale è un modo per limitare i danni della possibile 
  sconfitta? Sotto forse c’è un problema di leader?
  “Credo che in politica bisogna capire cosa il cittadino vuole, nel 
  2001 il cittadino voleva Berlusconi, lo aspettava per votarlo, oggi forse non 
  per colpa di Berlusconi, forse per una campagna denigratoria nei suoi confronti, 
  oggi l’aspettano per non votarlo; io dico grazie a Berlusconi ma la politica 
  è dinamica e non tira più come leader e sarebbe opportuno che si facesse da 
  parte rimanendo un perno della coalizione ma con una leadership diversa. Casini 
  o Fini possono essere i candidati, ci possono essere altre personalità. Casini 
  dice troviamo una personalità che può portarci oltre, certo una discontinuità 
  ci vuole perché in questo momento perdiamo e, invece, con un candidato diverso 
  insieme con Berlusconi possiamo tentare di vincere”
  
  Avete sempre la speranza di creare un grande centro?
  “Noi vogliamo un grande centro c’è bisogno di centro in questo nostro 
  paese e anche amici che sono a sinistra che provengono dal centro hanno questa 
  esigenza di ritornare nella propria casa e riteniamo che il proporzionale possa 
  dare questa risposta.”
  
  Ha nominato il suo amico Casini, Presidente della Camera dei Deputati, 
  non posso che ricordarle la cittadinanza onoraria di Acri che l’amministrazione 
  comunale passata voleva dargli e che in consiglio comunale la sinistra votò 
  contro:
  “Una grande vergogna che ha fatto questa sinistra di Acri, ma ho una soddisfazione, 
  d’altra parte se di soddisfazione si può parlare, il segretario regionale dei 
  Ds Nicola Adamo è venuto a Crotone per chiedere scusa a Casini per questo vergognoso 
  comportamento della sinistra acrese, dicendosi mortificato come partito regionale”.
  
  Per la sua amicizia con Casini Corbelli scrisse un ironico 
  articolo, qualche mese fa, sul suo giornale Diritti Civili
  “Un profilo ironico, un articolo molto brutto, ma puoi scrivere 
  che Corbelli mi ha telefonato dicendomi di averlo fatto in modo simpatico, chiedendomi 
  di non considerarlo un’offesa e dopo un articolo così brutto, ha avuto l’umiltà 
  di chiamarmi per dirmi che forse si era spinto troppo in là, o qualcuno lo aveva 
  spinto, comunque i miei rapporti con gli altri sono alla luce del sole, sono 
  25 anni che lavoriamo insieme con Casini”
  
  Se non cambia il sistema elettorale si candiderà sempre nel collegio di Castrovillari? 
  
  “Sono in quel collegio e dovrei candidarmi lì”
  
  Ma lei dimostra amore per Acri nonostante il suo collegio sia Castrovillari
  “L’amore per Acri arriva dalle mie radici, sono stato eletto nel 
  collegio di Castrovillari e questo amore per il mio paese l’ho messo in gioco 
  con la mia candidatura, ho lavorato per quel collegio facendo avere contributi, 
  ma ho messo in conto Acri perché sono partito da zero da qui, senza poteri forti 
  alle mie spalle, ho imparato che nella vita c’è spazio per tutti e ho trovato 
  amici fuori dalla Calabria perché non avevo nessuno alle spalle e sono arrivato 
  e penso di essere un esempio per i giovani: buona volontà e sacrifici e tirare 
  la carretta avanti per la famiglia. Ma per fare quello che ho fatto sono dovuto 
  andare fuori dalla Calabria perché qui non ero nessuno, non ero figlio di baroni, 
  e ora sono diventato un punto di riferimento nazionale”
  
  La sua famiglia Senatore, c’è un passaggio di testimone a Michele ora consigliere 
  regionale?
  “Il passaggio di testimone a Michele è stato quasi un incidente 
  di percorso, perché pure lui era titubante se candidarsi o meno, ma è un fatto 
  positivo per Acri; eleggevamo sempre rappresentanti non di Acri, dovevamo scendere 
  a Cosenza per trovare chi avevamo eletto, invece come vedi noi siamo sempre 
  qui, ci trovi sempre in piazza, non dobbiamo andare a Cosenza per trovare un 
  rappresentante politico quindi è un fatto positivo per Acri”
Senatore perché ha voluto organizzare qui ad Acri la festa Provinciale 
  dell’UDC?
  “È un rispetto per gli elettori e per gli amici, qui 
  è nato il CCD in Calabria e qui si è fortificato nel tempo, oggi 
  l’UDC è un partito che viene fuori dal 35% di consensi alle ultime 
  elezioni comunali, deve anche dare un segnale forte a questa comunità, 
  che il partito nazionale ha recepito e tiene in considerazione la comunità 
  e Follini, il segretario nazionale, viene con molto piacere qui ad Acri”
Il suo futuro nell’UDC?
  “Lascerò la Segreteria Regionale della Puglia come 
  commissario il 22 Ottobre, lascerò pure quella della Regione Calabria 
  per dedicarmi interamente all’incarico di Responsabile Nazionale del Dipartimento 
  Elettorale, che mi porterà via tanto tempo, infatti, ho da organizzare 
  tutte le campagne elettorali”
Qui ad Acri qualcuno la chiama “papà”, la infastidisce?
  “Papà non mi dà fastidio; ho voluto pormi come un amico, un papà, 
  un fratello più grande; per far capire al cittadino che sono un parlamentare 
  senza poltrone, ma seduto su uno sgabello; un mio grande maestro il ministro 
  Degan è stato ministro della sanità e della marina mercantile negli anni ottanta, 
  mi ha sempre detto: «Gino più potere abbiamo più umiltà dobbiamo avere, se sappiamo 
  fare questo saremo sempre grandi».
  Un insegnamento che mi sono sempre portato dietro e, infatti, anche da consigliere 
  e da assessore ragionale i miei colleghi di qualunque partito, hanno sempre 
  dimostrato una disponibilità incondizionata verso di me, perché sempre con tutti 
  mi sono comportato bene e davanti alla mia porta non c’è mai stato un consigliere 
  regionale che ha aspettato un attimo. Questo perché ritengo che un consigliere 
  regionale che rappresenta una fetta di elettorato ha le sue esigenze e se c’è 
  un interscambio è ottimo, perché oggi c’è il centro destra domani il centro 
  sinistra, la politica non deve fare irrigidire il rapporto personale”.
  
  Una filosofia che può estendersi anche al rapporto con l’attuale 
  amministrazione comunale?
  “Credo proprio di no, perché fino ad ora non mi hanno 
  dato segnali! Io ho mandato dei segnali sulla stampa, ho detto che Acri è 
  il mio paese. Ho mantenuto sulle mie spalle il sindaco Zanfini ricevevo tre 
  o quattro sue telefonate al giorno e mi mettevo a disposizione per quello che 
  potevo fare l’ho sempre fatto. Quando ho dato il finanziamento della villa 
  (la villa col Gazebo per intenderci!) il Sindaco era Angelo Rocco e quando Angelo 
  Rocco mi disse «ma tre miliardi e mezzo come fai a darmeli?» lui 
  dimenticava che io ero assessore regionale, forse lo diceva per tutelarmi, lo 
  ringrazio per questo, ma io non ho guardato che Rocco era di sinistra ho guardato 
  che Angelo Rocco era il mio Sindaco eletto democraticamente è una persona 
  per bene e il mio dovere, oggi da Parlamentare, è stare vicino al mio 
  Sindaco”.
Prima di salutarci lo voglio mettere in difficoltà e gli chiedo delle 
  ultime letture fatte, lui sorride e confessa di non essere un gran lettore, 
  un po’ di Vespa, la Biografia di De Gasperi, 
  ma spera di ritagliarsi un po’ di tempo ora che abbandonerà gli 
  incarichi di segretario della Calabria e di commissario della Puglia. Ci confida 
  di non avere rimpianti, di essersi sempre comportato bene “a 
  volte mi innervosisco quando mi comporto bene con qualcuno e gli altri mi trattano 
  male”, capita Senatore a volte capita!
A registratore oramai spento, sorseggiamo il caffè che dal tavolo vicino 
  ci hanno offerto, Bruno il barista sa come lo preferisce Gino 
  Trematerra e glielo porta già zuccherato, noi non siamo clienti 
  abituali, siamo qui quasi per caso, siamo qui a scambiare due chiacchiere col 
  Senatore a capire cosa può succedere ad Acri e altri 
  cinque minuti senza l’obbligo di prendere appunti o di riportare ciò 
  che ci dice li spendiamo volentieri in sua compagnia, per capire perché 
  ci tiene tanto alla realizzazione di piazza Beato Angelo, il 
  perché e il per come di scelte che non hanno nulla di oscuro perché 
  è sotto la luce del sole chi sono i progettisti del palazzetto dello 
  sport, insomma altri cinque minuti con un senatore che ha la mite apparenza 
  di un ricco pensionato intento a far passare una domenica pomeriggio di fine 
  estate, lo ascoltiamo volentieri e già speriamo che questa intervista 
  sarà la molla giusta per avviare magari un dibattito politico e una collaborazione, 
  sulla scia delle sue parole: il mio dovere oggi da Parlamentare, è stare 
  vicino al mio Sindaco.