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E la casa delle libertà ci riprova!

Angelo Turano
Foto © Acri In Rete
All'orizzonte si prospettano le politiche 2005, e già riparte la corsa alle promesse, agli inganni, e a quant'altro la bieca logica di strappare voti all'avversario, comporta.
La CDL, nonostante le spaccature interne, gli affronti più che i confronti fra i leader, e i vari tentativi di creare quel partito unico, tanto necessario per vincere la tornata elettorale, ricomincia la propria campagna elettorale proprio dalla Calabria.
In questi giorni si è tenuto a Reggio Calabria, con enorme stupore di chi lo considerava solo un fenomeno tipicamente padano, il "Devolution Day", al quale hanno partecipato più di 2000 leghisti.
Bisognava mortificare ancora questa nobile terra?! non bastava al governo di Centro-Destra aver umiliato la dignità di tutti i meridionali con la Devolution?! non bastava aver risolto "degnamente" il problema dei forestali calabresi istituendo la "vigilanza" di un commissario leghista?!!!!!
Quest'ultimo è l'avvenimento con cui il governo Berlusconi ha toccato il baratro, e c'è chi parla ancora della "politica del contentino", tipica dell'epoca Giolittiana.
Difatti se da un lato c'è stato l'accordo sui forestali, promosso dall'UDC, dall'altro c'è stata la concessione "di viglianza" al supervisore leghista.
Il perché di tale accanimento nei confronti di una delle regioni più povere d'Italia, rimane solo un banale interrogativo che non trova risposta.
Al posto di risposte si susseguono sempre e solo promesse (da marinaio aggiungerei), che offendono la pazienza dei tanti Calabresi, che onestamente e dignitosamente stentano ad arrivare a fine mese.
La situazione economica in cui versa il Meridione e in particolar modo la Calabria, incentivano il sorgere delle organizzazioni mafiose, del fenomeno dell'usura e di tutte le idiozie a cui solo la disperazione può condurre.
Oggi gli economisti, parlano di un indice di crescita e di sviluppo che nel Meridione sta nettamente superando quello del Nord, e questo secondo le stime crescerà ancora di più nel prossimo decennio.
Ma se così fosse realmente, c'è da chiedersi se i nostri politici hanno capito l'influsso negativo della Devolution, e quali sono le infrastrutture presenti per favorire lo sviluppo di cui si parla!
Le risposte alle domande sono impegnative soprattutto se frutto di un esame di coscienza e di un "mea culpa".
Agli elettori "l'ardua sentenza"!

PUBBLICATO 27/9/2005

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