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Il liceo "Julia" ancora occupato dagli studenti.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Sono tante le ragioni perché i circa trecento studenti del liceo scientifico "Julia" manifestano pacificamente all'interno della scuola.
Niente lezioni ed altre attività da lunedì. Sotto accusa non tanto i problemi nazionali, relativi alla devolution, finanziaria e riforma Moratti, quanto alcune questioni che interessano l'intera struttura nella quale studenti, docenti e personale ata, si sono trasferiti da appena un mese.
L'ingresso della scuola è ritenuto molto pericoloso perché situato in prossimità di una curva a gomito. Ma desta preoccupazione soprattutto la presenza di un traliccio ad alta tensione posto ad appena venti metri dalla scuola e dei fili a poca distante dalle aule.
Gli studenti, poi, lamentano diverse carenze. Mancano la palestra e di laboratori informatici e linguistici.
Che manchino, in un liceo scientifico, quelli di fisica e chimica è paradossale e grottesco. I
mpossibile anche accedere ad internet, inviare fax o telefonare: la struttura, nuova di zecca, è priva, infatti, della linea telefonica.
L'impianto di riscaldamento, invece, funziona a singhiozzo mentre è vietato utilizzare, per qualsiasi motivo, la fotocopiatrice. Problemi con cui gli studenti sono costretti a convivere da un mese.
Gli stessi si chiedono, infine, se l'edificio, articolato su cinque piani e composto da una ventina di aule, sia gestito dalla Provincia, così come richiede la legge, o sia ancora in mano ai privati. Come mai, si domandano gli studenti, non è stata effettuata l'inaugurazione?
E noi aggiungiamo: perché tanta fretta nel trasferire circa trecento studenti in locali ancora inadeguati?
I liceali in questi giorni sono scesi in piazza con al loro fianco gli alunni delle altre scuole e i genitori che chiedono la risoluzione delle questioni sollevate previo il rifiuto di mandare i propri figli a studiare in un luogo pericoloso e inadatto.


PUBBLICATO 5/12/2005

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