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Putiferio sulla cena!

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Il clima "urbano" che aveva caratterizzato l'avvio della nuova legislatura in consiglio comunale, venerdì scorso si è d'incanto sciolto, come neve al sole. La normale dialettica tra maggioranza e opposizione a un certo punto è trascesa in una zuffa verbale assai più consona a una portineria che a una sala consiliare.
Lapidario il commento del presidente dell'assemblea, Giacomo Cozzolino, che ha chiesto scusa, definendo "pietoso e penoso" quanto accaduto. In questo clima è passata in secondo piano anche l'approvazione dell'assestamento di bilancio, alle due di notte.
E dire che l'inizio di seduta era stato piuttosto promettente, con l'approvazione del regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari.
Anche la discussione che ha preceduto l'approvazione della nuova perimetrazione del programma di recupero urbano ha sostanzialmente osservato le ordinarie regole di una civile discussione.
Per la cronaca, nella nuova impostazione, illustrata dall'assessore all'urbanistica Franco Monaco, verranno finanziati interventi quali la costruzione di un teatro, la riqualificazione del quartiere Viola e quella di via Aldo Moro. L'opposizione ha votato contro, e lo ha motivato con due argomenti: la scelta di non intervenire su piazza Purgatorio e quella di farlo sull'ex foro boario, in cui la giunta Tenuta aveva previsto la costruzione, nel Psu, della nuova scuola media "Vincenzo Padula".
La relazione dell'assessore Mario Bonacci sull'assestamento di bilancio è stata da molti apprezzata per chiarezza e competenza. Bonacci ha descritto una realtà finanziaria dell'ente, per dirla con Churchil, di "sudore, lacrime e sangue".
Le ristrettezze dovute alla congiuntura non favorevole e i tagli ai trasferimenti dello Stato non permettono illusioni. Dati alla mano, la situazione finanziaria del Comune presenta inquietanti aspetti su cui occorre riflettere.
Il successivo intervento del coordinatore del centrodestra in consiglio comunale, Raffaele De Vincenti, ha dato fuoco alle polveri. In un'ora egli ha rivolto alla maggioranza e alla giunta una serie di appunti politici e amministrativi che hanno lasciato il segno.
Subito dopo ha preso la parola il sindaco Elio Coschignano. E qui è scoppiata l'"indegna gazzarra". Il primo cittadino si era in precedenza allontanato per consumare la cena: minestra e un bicchiere di vino.
Più tardi De Vincenti lo definirà "gravissimo". L'intervento del sindaco ha suscitato la sua immediata reazione e la successiva baruffa verbale fatta di urla ed espressioni che il decoro istituzionale del consiglio comunale ordinariamente espelle dalla sala. Trascendendo dal merito, le responsabilità, per la degenerazione della discussione in lite, vanno ascritte a entrambi. Va da sé che queste vanno comunque assegnate anche in riferimento ai ruoli: quello di sindaco è senz'altro maggiore rispetto a quello di un consigliere comunale.
Coschignano e De Vincenti hanno occupato la scena per circa due ore: troppe. La successiva discussione ne ha risentito, proponendo la litania di una contrapposizione sempre uguale e sempre sugli stessi temi: PSU, SS 660, Sibari-Sila. In più c'era stavolta la vicenda del Liceo scientifico. Alla fine l'assestamento è passato con i voti della maggioranza e senza quelli dell'opposizione. Sono stati poi approvati anche l'istituzione della consulta dei giovani e il relativo regolamento, l'adozione della carte europea per la partecipazione dei giovani alla politica degli enti locali e il regolamento della formazione professionale.

PUBBLICATO 18/12/2005

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