Opinione Letto 2490  |    Stampa articolo

“ Gridatelo dalle terrazze…. “

Sac. Sergio Groccia
Foto © Acri In Rete
"Non temete gli uomini, non abbiate paura… " sono parole rassicurante quelle che Gesù rivolge ai suoi.
La vita con Lui porta ad essere trasparenti per cui quello che è nascosto si può tranquillamente svelare, e quello che è segreto si può anche manifestare.
Le parole di Gesù non chiudono quasi a creare un gruppo ristretto di privilegiati.
Parole ascoltate nelle tenebre che saranno donate nella luce, parole sussurrate all'orecchio che saranno proclamati sui tetti.
Nessuno è escluso.
Ogni uomo è depositario dell'attenzione del Signore e per questo si può permettere di non aver più paura di nulla.
Ti uccidono? Sembrano avere la prevalenza su di te? Pensaci: cosa uccidono? Un corpo di carne, ma ciò che è il tuo tesoro, ciò che abita profondamente in te, la vita che è in te… quella non la può toccare nessuno! Una morte eterna, questa sì è da temere. La morte di te come creatura pensata e amata da sempre e per sempre, la morte dello spirito vitale che è in te, questa sì è da temere.
Dio ha cura di te. La sua premura è tale che conosce tutto ciò che t'appartiene. E la storia dei tuoi giorni è scritta nelle pagine del suo amore per te.
Nelle pieghe degli eventi puoi riconoscere il suo volto e quando ti troverai davanti al Padre sarai facilmente riconosciuto come figlio.
Traccerai sentieri di esperienza divina nella creta delle opere delle tue mani, ma se rinunci a riconoscerlo nell'oggi come puoi pretendere di fare esperienza di pienezza e di appartenenza?
Non lo vuoi conoscere? Neanche lui potrà riconoscerti perché le fattezze della tua umanità saranno irriconoscibili rispetto alla sua umanità. Più sei trasparente, più sarà visibile il Suo volto nel tuo. E allora sì, sui tetti e in piena luce la parola umana del Verbo splenderà come dono di salvezza.

Nella casa Dio ti sfiora, ti tocca.
Lo fa in un giorno in cui sei così ubriaco
di gioia e di amore da dire a chi ami
parole totali, stupite
e che si vogliono eterne.
Ti tocca in un giorno di lacrime,
nell'abbraccio dell'amico, o quando nel deserto del sempre uguale
ti imbatti nell'inaudito. ( Ermes Ronchi )

PUBBLICATO 23/06/2008

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