Un'estate torrida e afosa, una popolazione pretenziosa e esigente.
Da circa una decina di giorni, la contrada di San Giacomo d'Acri soffre la mancanza dell'acqua.
Si pronuncia e si ripronuncia che presto il problema si risolve e soprattutto non si ripropone.
Eppure si continua a stare senza acqua.
Qual è l'origine, poi, è poco comprensibile agli occhi della cittadinanza.
Si mormora che il Comune non abbia adempiuto correttamente nei tempi al pagamento per la fornitura, qualcun'altro pensa che sia solo il frutto di una cattiva gestione, e ancora un'amministrazione politica poco attenta ai problemi della contrada.
Oppure la responsabilità è da individuare nei cittadini che spesso utilizzano l'acqua in maniera scorretta e opportunistica per fini personali e individualistici?
Ma ancora si individuano figure politiche che strumentalizzano il problema per sottolineare una guerriglia di poteri politici di maggioranza da far prevaricare per le prossime elezioni?
In ogni modo ogni cittadino è consapevole che il paese di San Giacomo d'Acri è geograficamente collocato su un promontorio ad 800 metri circa dal mare e situato ai piedi della Sila, che vive un inverno freddo e ricco di piogge, risorse naturali importanti per dare vita ad un sistema capace di rifornire e garantire alla sua popolazione la fornitura e il soddisfacimento del fabbisogno idrico necessario per un vivere civile e sociale.
La soluzione e l'individuazione d'origine del problema è ora in mano all'Amministrazione comunale, che ha il dovere civico di affrettarsi e garantire presto e soprattutto continuativo la fornitura dell'acqua.