Archiviato il campionato di eccellenza calabrese, appena concluso, al termine del quale la compagine silana ha raggiunto la salvezza, in casa Acri si inizia a pensare a quello che potrebbe essere il prosieguo in vista della prossima stagione. Stando alle prime indicazioni, emerse anche al termine di un incontro svoltosi venerdi sera all'interno della sede della Comunità montana, il futuro potrebbe però presentarsi meno roseo del previsto.
Parte della attuale dirigenza pare si stia domandando se continuare ad andare vanti o meno. Nel primo caso si punterebbe a contenere ogni costo ed allestire quindi una squadra in gran parte composta da giovani. Nel caso in cui invece si deciderebbe di lasciare, si dovrà vedere se ci sarà una nuova cordata intenzionata a rilevare la società.
Intanto, ciò che chiedono gli attuali dirigenti è una maggiore partecipazione della città, degli imprenditori e delle istituzioni.
"Non è più possibile - queste le parole del direttore amministrativo Alessandro Siciliano - che ogni anno si ripeta sempre la stessa storia e che alla fine tutto il peso vada a gravare sui soliti. E' giunta l'ora - ha aggiunto Siciliano - che, se si vuole veramente fare qualcosa per questa città e per il calcio acrese scendano in campo un po tutti. Gli imprenditori, l'amministrazione comunale, la città intera. Acri possiede delle grosse risorse e può far si che il calcio non muoia. In caso contrario saremo costretti a mollare e cedere il titolo o, in alternativa costruire una squadra zeppa di ragazzi rischiando poi di retrocedere o, terza ipotesi, salvare il titolo ma iscrivendoci ad un campionato di terza categoria".
La speranza è che il calcio acrese possa avere un prosieguo e che a fianco della attuale dirigenza, alla quale va sicuramente fatto un plauso per il lavoro svolto in questi anni, possano entrare a far parte del sodalizio nuove forze e nuovi imprenditori. L'appello ovviamente, è rivolto a tutti.