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Vendevano pesce ritenuto scadente Blitz in città della Polizia municipale.

Rosanna Caravetta
Foto © Acri In Rete
Sono scattati su tutto il territorio acrese operazioni antiabusivismo sul commercio ambulante del pesce. Controlli a tappato che, dopo mesi di indagini , hanno portato alla luce dati allarmanti mostrando soprattutto il rischio corso dagli acquirenti . A lanciare l’allarme l’amministrazione comunale che proprio per garantire la tutela della salute pubblica, in collaborazione con il Servizio veterinario Area B del Distretto sanitario locale e l’ausilio della Polizia municipale guidata dal Comandante Ferraro, ha predisposto una serie di controlli al fine di individuare quei venditori ambulanti di prodotti ittici che vendevano una scarsa qualità del pescato. "Dagli accertamenti finora effettuati – si legge nella nota del comune - sono stati riscontrati quasi 30 kg di prodotti ittici non conformi per il loro stato di conservazione risultato pessimo in mezzi di trasporto senza adeguato banco refrigerato con del pesce che è risultato essere stato più volte congelato e scongelato e mantenuto, inoltre, in scarse condizioni igieniche".
Nel corso delle indagini , inoltre , sono stati sequestrati ingenti quantità di novellame di sarda , circa 46 Kg, in quanto ne è illegale la pesca, la detenzione e la vendita. Insomma , un fenomeno, quello dei venditori ambulanti di prodotti ittici, che a quanto pare si è sviluppato uniformemente su tutto il territorio riuscendo ad attrarre un considerevole numero di clienti grazie a prezzi più bassi e consegne a domicilio. Tutto questo, ovviamente , a discapito delle numerose pescherie presenti in città e regolarmente autorizzate.
Lo stesso assessore alle attività produttive , Luigi Maiorano, ha infatti ricordato "che il commercio ittico è autorizzato soltanto nelle pescherie con regolare licenza ed etichettatura. Per cui invito i cittadini a diffidare dai venditori ambulanti senza licenza e controllo sulla qualità del pescato" . Tre le persone multate per un ammontare di 15 mila euro di sanzioni . A ciò è anche seguita una denuncia alla Procura della Repubblica, che nei prossimi giorni farà partire controlli ancor più intensificati in tutta la città e nelle periferie. Ma c’è di più.
I dottori Paffile e Pancaro dell’U.O. Igiene degli alimenti di origine animale Area B, che dall’inizio si stanno occupando della delicata vicenda, hanno mostrato un altro aspetto altrettanto preoccupante. È stata , infatti , evidenziata , la possibilità che questi venditori non autorizzati commercializzino tipi di pesce meno pregiato spacciandolo per rinomato e costoso come ad esempio "il pesce Zanghetto per Sogliola, il Totano per Calamaro, il Pescecane per Pescespada e il Moscardino per Polipo".

PUBBLICATO 17/04/2011

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